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Terremoto dell'Aquila, 24 milioni di fondi non dovuti per la ricostruzione

Katia Perrini
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Ammontano a poco più di 24 milioni e seicento mila euro i fondi relativi ala ricostruzione post sisma dell'Aquila illecitamente richiesti e/o percepiti accertati dalla Guardia di Finanza nel corso delle attività di indagine condotte nel 2016. E' quanto emerge dall'attività operativa delle Fiamme Gialle abruzzesi, riferita allo scorso anno, illustrata stamane a L'Aquila dal comandante regionale, il generale di Brigata Flavio Aniello, alla presenza di tutti i comandanti provinciali e del Reparto operativo aeronavale. "In merito al tragico evento sismico avvenuto nel territorio abruzzese nell'aprile del 2009 - ha sottolineato il generale tracciando il consuntivo di un anno di attività - è stata rivolta una peculiare attenzione alla prevenzione ed alla repressione di condotte illecite legate alla successiva ricostruzione, sia pubblica che privata. Da rimarcare l'esecuzione di uno specifico ed esclusivo Piano Operativo, dedicato al contrasto di tali fenomeni, la cui attuazione ha permesso di ottenere importantissimi risultati inerenti, per lo più, ad indebite richieste e/o percezioni di contributi nazionali e comunitari ed a turbative e condotte illecite nelle gare d'appalto. L'esperienza fin qui maturata - ha quindi rilevato il comandante - costituirà utilissimo banco di prova per replicare le migliori pratiche operative allorquando inizieranno ad affluire (anche nella Regione Abruzzo) i primi fondi pubblici per la ricostruzione delle zone colpite dai più recenti eventi sismici e meteorologici. L'attivita' svolta in questo comparto è assolutamente trasversale rispetto a tutti gli obiettivi strategici affidati alla Guardia di Finanza. Ogni fenomeno di mala gestio delle provvidenze comunque riconosciute per ristorare i danni connessi a disastri ambientali, infatti, impatta sui flussi di spesa pubblica, trascinando poi con sé anche fenomeni di evasione fiscale e contributiva e, in alcuni casi, la cointeressenza della criminalità organizzata (sempre pronta, come noto, anche da fuori Regione, a 'fiutare l'affare' per reinvestire proventi realizzati con altre attività delittuose)". Sempre in riferimento agli accertamenti sui lavori post-sisma i finanzieri hanno controllato importi per poco più di 83 milioni di euro, il danno erariale accertato è stato di 9 milioni 343 mila 176 euro, le proposte di sequestro sfiorano i 27 milioni mentre i valori sequestrati quai 22 milioni. Cento i soggetti segnalati all'autorità giudiziaria. Dieci sono stati gli interventi alle riunioni in seno al Gruppo Interforze costituito dalla Prefettura di L'Aquila, aventi ad oggetto l'adozione dei provvedimenti interdittivi antimafia (ex D.Lgs. 159/2011); 1.753 gli accertamenti antimafia anche in collaborazione con altre Forze di Polizia; quattro gli accessi presso i cantieri di lavoro impegnati nel recupero e nella realizzazione di opere pubbliche; trentasette le ispezioni presso i cantieri di lavoro impegnati nel recupero di immobili privati.

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