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Clochard bruciato vivo a Palermo, il killer fermato confessa: "Ucciso per gelosia"

Silvia Sfregola
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C'è un fermato per l'omicidio di Michele Cimino, il clochard di 45 anni bruciato vivo a Palermo. Il responsabile dell'omicidio è Giuseppe Pecoraro, un benzinaio di 45 anni che, secondo quanto riferito dagli inquirenti, ha agito per gelosia. L'uomo, con bruciature sul corpo, portato negli uffici della Squadra Mobile della Questura del capoluogo siciliano e "fortemente sospettato" di essere l'autore della brutale aggressione, alla fine ha confessato. Il movente dunque è quello passionale: il killer provava rancore nei confronti della vittima che riteneva responsabile della separazione dalla moglie. Il video choc dell'orrore a Palermo e le indagini Se inizialmente la pista dolosa era stata solo ipotizzata, le immagini registrate da una telecamera di sorveglianza hanno cancellato ogni possibile dubbio: il senzatetto è stato bruciato vivo intenzionalmente. Il video, circolato fin da subito sui social, mostra infatti un uomo incappucciato mentre svuota un secchio pieno di liquido infiammabile sul giaciglio della vittima, che dorme sotto un portico all'interno della missione "San Francesco" in via dei Cipressi. L'intera scena è stata ripresa dall'impianto di videosorveglianza e alla fine i filmati registrati hanno permesso di identificare l'assassino.

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