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Emergenza smog, arriva la pubblicità che pulisce l'aria

Dalla partnership tra "Urban Vision" e "Anemotech" un'iniziativa concreta per ridurre l'inquinamento dell'aria

Silvia Sfregola
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Può una campagna pubblicitaria contribuire concretamente a risolvere l'emergenza inquinamento nelle nostre aree urbane? Con questa domanda si è aperto alla "Samsung Smart Arena" presso il "Samsung District di Milano" l'incontro promosso da Urban Vision, azienda leader nei restauri sponsorizzati. Istituzioni, imprese e rappresentanti delle associazioni ambientaliste hanno così avuto modo di confrontarsi su un tema reso ancora più attuale dal recente ultimatum di Bruxelles sullo sforamento dei livelli massimi di biossido d'azoto nell'aria di 12 città, tra cui Milano, Roma e Torino. Come esempio virtuoso dell'apporto che le aziende private possono fornire per limitare l'inquinamento dell'aria, Urban Vision ha illustrato la partnership siglata con la startup Anemotech per la distribuzione e l'utilizzo in esclusiva della tecnologia ambientale The Breath® nell'outdoor, in Italia, Regno Unito e altri paesi europei e del Medio Oriente in cui l'azienda opera. Installato su ponteggi, cantieri di restauro o lavori di riqualificazione urbana, questo speciale tessuto multistrato sviluppato da Anemotech in collaborazione con l'Università Politecnica delle Marche, sfrutta il naturale ricircolo dell'aria per adsorbire, trattenere e disgregare le molecole inquinanti, riducendo così in modo significativo la concentrazione di veleni nell'atmosfera. Al dibattito moderato dal giornalista di Repubblica Antonio Cianciullo, oltre a Gianluca De Marchi, Presidente di Urban Vision, e Gianmarco Cammi, Consigliere Delegato di Anemotech, hanno partecipato il Capo Gruppo Pd in Consiglio Comunicale di Milano, e componente della commissione Mobilità Trasporti e Politiche Ambientali Filippo Barberis, Andrea Poggio della segreteria nazionale Legambiente Onlus e Mattia Pierpaoli dell'Università Politecnica delle Marche. "Urban Vision ha come mission la cura della bellezza, del patrimonio artistico, culturale e storico in alcune delle città più importanti del mondo - ha dichiarato il presidente Gianluca De Marchi - ma da oggi possiamo dire che il nostro lavoro contribuisce anche a migliorare l'ambiente e tutelare la salute delle persone dagli effetti nocivi dell'inquinamento atmosferico. Non dobbiamo infatti dimenticare - ha sottolineato -  che al di là degli impianti pubblicitari, legati ai lavori di restauro, il The Breath può essere utilizzato anche su ponteggi, cesate di cantiere, e in generale nell'arredo urbano, offrendo una protezione dalle polveri sottili per tutti coloro che transitano per la strada nelle aree limitrofe, ma anche per le maestranze che lavorano nei cantieri e tutte le persone che abitano nei palazzi o lavorano negli uffici di edifici in restauro. Siamo molto orgogliosi dell'investimento sostenuto per rivisitare il nostro intero processo produttivo e diventare così - ha concluso De Marchi - un punto di riferimento esclusivo per tutte quelle imprese che a loro volta intendono utilizzare gli investimenti pubblicitari per migliorare la qualità dell'aria". I dati di Roma e Milano Focalizzando l'attenzione sulle due maggiori città italiane, dalle proiezioni effettuate dall'Università Politecnica delle Marche emerge che l'applicazione di The Breath® sui 31.400 mq complessivi di spazi out of home di Urban Vision avrà un impatto sull'inquinamento dell'aria paragonabile all'annullamento delle emissioni di 13.902.700 autoveicoli in un anno. A Roma, considerando una superficie di 18.700 mq di tessuto The Breath®, la capacità annua di abbattimento degli inquinanti è pari al biossido di azoto emesso da circa 2.131.800 auto diesel e ai COV prodotti da circa 5.329.400 auto a benzina. Per fare un esempio immediato, sarebbe come togliere ogni giorno dalla strada 20.442 dei circa 160.000 autoveicoli che circolano quotidianamente sul GRA. A Milano, l'applicazione di 12.700 mq di tessuto The Breath® potrà abbattere l'inquinamento annuo da biossido d'azoto generato da oltre 1,8 milioni di vetture diesel e quello da COV di 4,6 milioni di vetture a benzina. In altri termini, sarebbe come annullare ogni giorno le emissioni inquinanti di 17.649 dei circa 94.000 veicoli che transitano in Area C.

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