Strage di Motta Visconti, Carlo Lissi rinuncia all'appello: "Merito l'ergastolo"
Nessun processo di Appello. Carlo Lissi, ex sciupafemmine, perito informatico dal profilo tenebroso, autore della strage nella quale ha ucciso moglie e figli, ha deciso di rinunciare all'appello perché ritiene giusto l'ergastolo al quale è stato condannato in primo grado. La decisione è stata espressa attraverso una lettera inviata alla Corte di Appello di Pavia dal carcere di Pavia nel quale è ristretto. Lissi, alias mostro di Motta Visconti, ha deciso di scontare l'ergastolo ed ha chiesto scusa ai giudici "per la perdita di tempo". Difficile capire i motivi della decisione. Se insomma l'assassino sia profondamente pentito o se sappia bene che ulteriori round processuali significherebbero solo spese e riflettori impietosi, perché i suoi omicidi non troverebbero alcun tipo di attenuante. Una strage in famiglia Operatore informatico, belloccio, con una moglie gentile e due figli che erano uno splendore. L'apparente vita perfetta di Carlo Lissi si frantuma la sera del 14 giugno 2014, trasformandosi nel "triplice delitto di Motta Visconti", che farà rabbrividere l'Italia. Il giovane uomo e padre di famiglia stermina moglie e figli e se ne va, subito dopo, a vedere la partita. Pioveva quella sera, tra le risaie della bassa padana e mentre tutta l'Italia aspettava il primo match degli azzurri di Prandelli ai mondiali in Brasile, Carlo Lissi ha rinunciato in modo cattivo a tutto quello che aveva: ha ucciso la moglie Maria Cristina Omes, di 39 anni e i due bambini, Giulia 4 anni e il piccolo Gabriele di 20 mesi, per iniziare una nuova vita con un'altra persona che però non rispondeva alle sue avance. Dopo aver compiuto la strage, si è fatto una doccia, si è rimesso gli stessi vestiti ed è andato a vedere la partita. Ha anche esultato ai gol di Marchisio e Balotelli, è tornato a casa e ha inscenato una rapina. Aveva le mani tagliate e dopo le domande incalzanti da parte dei carabinieri di Abbiategrasso, è crollato e ha confessato il triplice omicidio. Lui, lei, l'altra Carlo Lissi viene arrestato 48 ore dopo il triplice omicidio. Racconterà, spiegherò di averlo fatto perché si era innamorato, innamorato pazzo, di Maria, che aveva i suoi gusti, con la quale parlava per ore. Maria che non aveva voluto fare l'amore con lui perché aveva un'altra relazione. Lui aveva sperato però che potessero vivere insieme per sempre. Ed ha deciso di sbarazzari di moglie e figli. Aveva sentito dire in giro che le separazioni erano difficili, che avrebbe avuto problemi economici e che probabilmente gli sarebbero stati tolti i figli. Così, quella sera maledetta, insegue la moglie con un coltello ed infierisce sulla giovane che chiede fra le lacrime i motivi del suo gesto. Un caso gemello negli Stati Uniti Il cinque maggio 2009 a Columbia Lakes, la polizia trova in una bella casa con giardino, i corpi di Sheri Coleman, 31 anni, e dei suoi figli Garett, undici e Gavin, nove: tutti e tre sono stati strangolati nei loro letti. L'interno della casa è pieno di scritte agghiaccianti, vergate sui muri con vernice rosso mela: "strega, puttana, sarai punita". Quado torna a casa il marto di Sheri, Chris Coleman, perde la testa. Racconta che da mesi lui e la moglie ricevevano minacce via mail e anche via posta ordinaria da uno stalker che prometteva morte a tutt. La polizia scopre presto che lo stalker era proprio...Chris Coleman, il quale stava cercando un caprio espiatorio a cui attribuire gli omicidi di moglie e figli. E' stato lui ad ucciderli, perché voleva iniziare una nuova vita con l'amante, non a conoscenza del suo piano criminoso.