DRAMMA SUL GRAN SASSO
L'urlo del papà di Stefano Feniello ancora disperso: "Li avete uccisi"
Mentre proseguono senza sosta e in condizioni proibitive le ricerche sotto l'hotel Rigopiano i parenti delle vittime e di chi ancora manca all'appello si disperano e accusano. "Quelli che sono morti sono stati uccisi" è lo sfogo del papà di Stefano Feniello, 28 anni, ancora tra i dispersi. "E quelli che non rientrano - dice Alessio Feniello - sono stati sequestrati contro il loro volere perché volevano rientrare. Li hanno sequestrati. Avevano le valigie pronte. Li hanno riuniti tutti vicino al caminetto come carne da macello". Poi mostra il cellulare e fa ascoltare l'ultimo sms vocale che il figlio gli ha inviato prima della valanga (AUDIO) La fidanzata del giovane, Francesca Bronzi, è salva ed è ricoverata a Pescara. È stata proprio Francesca, estratta dalle macerie a spiegare ai soccorritori che Stefano era ancora vivo. La giovane, in stato di choc, ha raccontato di aver tenuto la mano di Stefano tutto il tempo, poi di non ricordare più nulla. Richiesta di aiuto via mail 11 ore prima della slavina Intanto sul fronte delle indagini la procura di Pescara ha aperto un'inchiesta: i reati ipotizzati sono omicidio plurimo colposo e disastro colposo a carico di ignoti. È di oggi la notizia che la richiesta di aiuto è partita dall'hotel Rigopiano 11 ore prima che la slavina distruggesse tutto. La mattina di mercoledì, alle 7, l'amministratore della struttura Bruno Di Tommaso aveva infatti inviato una mail a prefettura, provincia di Pescara, polizia e sindaco di Farindola segnalando la situazione "che a causa degli ultimi eventi è diventata preoccupante". "In contrada Rigopiano ci sono circa 2 metri di neve e nella nostra struttura al momento 12 camere occupate (oltre al personale) - scriveva Di Tommaso Il gasolio per alimentare il gruppo elettrogeno dovrebbe bastare fino a domani, data in cui ci auguriamo che il fornitore possa effettuare la consegna. I telefoni invece sono fuori servizio. I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all'aperto. Abbiamo cercato di fare il possibile per tranquillizzarli ma, non potendo ripartire a causa delle strade bloccate, sono disposti a trascorrere la notte in macchina. Con le pale e il nostro mezzo siamo riusciti a pulire il viale d'accesso, dal cancello fino alla Ss42. Consapevoli delle difficoltà generali, chiediamo di predisporre un intervento al riguardo. Certi della vostra comprensione, restiamo in attesa di un cenno di riscontro".