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Terremoto, migliaia al buio e allarme valanghe: popolazioni in ginocchio

Silvia Sfregola
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Sono ancora 31 mila le utenze elettriche staccate in Abruzzo a seguito dell'ondata di maltempo e del terremoto che si sono abbattuti sul centro italia. Oltre ventimila gli utenti ancora al buio solo nel teramano. E se la neve ha dato una tregua in buona parte delle regioni colpite, la stessa cosa non si può dire delle scosse sismiche che proseguono senza sosta anche se di magnitudo inferiore a 4. I soccorritori sono impegnati su tutta l'area colpita dal terremoto con 8300 unità e 3000 mezzi, in condizioni "estreme" sottolinea il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, che non nasconde lo stremo in cui sono ridotte le popolazioni, sfiancate dal freddo e da un sisma che sembra infinito. "C'è necessità di conforto psicologico, le persone sono oggettivamente molto scosse", spiega, aggiungendo che sul fronte dispersi, a parte la vicenda dell'hotel Rigopiano, non hanno al momento ulteriori segnalazioni. Cinque persone sono morte a causa del maltempo, unito al terremoto di mercoledì scorso: un uomo a Castel Castagno e due a Crognaleto, nel teramano. Sempre in provincia di Teramo una persona è deceduta a Rocca Santa Maria, mentre la quinta vittima è stata ritrovata a Ortolano, in provincia de L'Aquila. L'alzarsi delle temperature, se limita il rischio neve, accresce quello valanghe, che secondo gli esperti è a livello 4 su 5 lungo l'Appennino centrale, dal Gran Sasso, al Terminillo, con rischio alto anche sulla Maiella e i Monti della Laga. La Protezione civile monitora da questa mattina la situazione, in particolare sulla provinciale per Pozza, nel Comune di Acquasanta Terme, in provincia di Ascoli Piceno, dove il sindaco ha emanato ordinanza di evacuazione proprio per il rischio di slavine. Per quanto riguarda il sisma, tra ieri e oggi, comunica l'Ingv, sono stati 5 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4 localizzati dalla Rete Sismica Nazionale, prevalentemente nell'area a sud tra le province dell'Aquila e Rieti. "La sequenza continua ad essere molto attiva - sottolineano gli esperti - nella parte meridionale tra le province dell'Aquila (Montereale, Pizzoli, Capitignano, Campotosto, Cagnano Amiterno) e Rieti (Amatrice)". Secondo Coldiretti è di 400 milioni su tutto il territorio nazionale il conto dei danni causati dall'ondata di maltempo, e il bilancio più drammatico si registra proprio nelle zone del terremoto dove sono iniziate le evacuazioni degli animali sopravvissuti dalle stalle crollate per le nuove scosse ed il peso della neve. Davanti a una situazione tanto difficile le polemiche servono solo a perdere tempo, sottolinea Curcio, secondo il quale: "Se qualcuno ogni tanto cerca di insinuarsi e dividere, il sistema non è piu adeguatamente rappresentativo". Dall'altra parte però il capo della protezione civile torna a evidenziare l'importanza di una prevenzione finora mai davvero attuata in Italia: "Non esiste gestione su tali eventi che possa essere affrontata solo con la parte emergenziale, perderemo sempre - afferma - La vera attività va fatta prima, in termini di una pianificazione che deve essere più ampia e strutturata".

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