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Un morto per meningite a Napoli. Al Caldarelli due casi al mese

L'uomo è arrivato in ospedale in condizioni critiche. Attivata la profilassi ai soggetti entrati in contatto con il paziente

Davide Di Santo
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Un altro caso di morte per meningite. Un uomo di 36 anni è deceduto durante la notte al pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli di Napoli. Lo ha reso noto il direttore generale del Cardarelli Ciro Verdoliva specificando che sono state attivate, come da protocollo, tutte le profilassi necessarie. L'uomo sarebbe arrivato al pronto soccorso poco dopo le 21 di ieri sera con febbre alta, stato di agitazione e macchie cutanee da emorragia - spiega la direzione sanitaria - e per questo non sarebbe stato possibile stabilizzarne le funzioni ormai irrimediabilmente compromesse.   Per quanto riguarda il rischio contagio, ogni operatore sanitario o soggetto entrato in contatto con il paziente all'interno dell'area di competenza dell'Azienda ospedaliera è stato sottoposto a profilassi antibiotica. Allo stesso modo è stata effettuata la bonifica dell'ambiente - la direzione del Cardarelli insiste nel precisare che non esiste alcuna emergenza a seguito di questo caso nell'ospedale napoletano.  "Al Cardarelli non c'è nessuna emergenza. Noi trattiamo almeno due casi di meningite al mese, oggi fa notizia il decesso di un uomo ma questa è la media", ha commentato il direttore generale dell'ospedale Cardarelli di Napoli, Ciro Verdoliva. Sono invece migliorate le condizioni della giovane donna di 28 anni ricoverata lo scorso 15 gennaio in terapia intensiva dell'ospedale San Giuseppe di Empoli per meningite di tipo B. In seguito al miglioramento delle sue condizioni cliniche, i sanitari hanno disposto il trasferimento della paziente dalla terapia intensiva di Empoli al reparto di malattie infettive di Pistoia dell'Ausl Toscana Centro.

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