Papa Francesco: "Siamo in debito con i nostri giovani che costringiamo ad emigrare"
Un monito per la classe dirigente italiana, e per il governo. Papa Francesco chiude l'anno nella basilica di San Pietro e, durante l'omelia, rivolge il suo pensiero alle nuove generazioni. "Abbiamo creato una cultura che, da una parte, idolatra la giovinezza cercando di renderla eterna - sottolinea -, ma, paradossalmente, abbiamo condannato i nostri giovani a non avere uno spazio di reale inserimento, perché lentamente li abbiamo emarginati dalla vita pubblica obbligandoli a emigrare o a mendicare occupazioni che non esistono o che non permettono loro di proiettarsi in un domani". Per il Pontefice "abbiamo privilegiato la speculazione invece di lavori dignitosi e genuini che permettano loro di essere protagonisti attivi nella vita della nostra società. Ci aspettiamo da loro ed esigiamo che siano fermento di futuro, ma li discriminiamo e li 'condanniamo' a bussare a porte che per lo più rimangono chiuse". La sifda del 2017 e non solo, quindi, è abbandonare "una logica centrata sul privilegio, sulle concessioni, sui favoritismi" a favore della "logica dell'incontro, delle vicinanza e della prossimità".