SARONNO
Morti sospette, il medico si difende: "Nessun omicidio Alleviavo le sofferenze dei pazienti"
Lei, Laura Taroni, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Lui, Leonardo Cazzaniga, ha respinto l'accusa di aver deliberatamente ucciso qualcuno: "Somministravo farmaci per alleviare le sofferenze dei pazienti". È questo l'esito degli interrogatori, davanti al gip del carcere di Busto Arsizio, del medico e dell'infermiera sospettati per alcune morti avvenute all'interno dell'ospedale di Saronno. Cazzaniga, spiega il suo avvocato difensore Enza Mollica, "si è dichiarato disponibile a chiarire la sua posizione con gli inquirenti. Ha risposto a tutte le domande, circa una decina, alcune in maniera sintetica altre in modo più circostanziato". Ma la vicenda è tutt'altro che conclusa. Secondo il procuratore di Busto Arsizio, Gian Luigi Fontana, "sono trenta i casi ancora da esaminare. Quelli già esaminati sono 44 e di questi, al momento, solo 4 sono riconducibili a morti per l'applicazione del 'protocollo Cazzaniga'". Non solo, "Laura Taroni, non c'entra nulla con gli omicidi avvenuti in ospedale". L'infermiera è infatti accusata della morte del marito, Massimo Guerra, mentre gli inquirenti indaga sui decessi di Luciano Guerra e Maria Rita Clerici, rsuocero e la madre della donna.