L'INCHIESTA SULL'OSPEDALE DI SARONNO
Gli angeli della morte volano in corsia
Dosi letali di farmaci, un cocktail fatale per cinque pazienti dell’ospedale di Saronno. Nel Varesotto la morte indossava il camice bianco, quello di Leonardo Cazzaniga, il medico anestesista di 60 anni, e della sua amante Laura Taroni, infermiera di vent’anni più giovane. I due sono stati arrestati ieri a seguito dell’ordinanza di custodia cautelare a firma del gip di Busto Arsizio, Luca Labianca. L’uomo dovrà rispondere di omicidio volontario per 4 anziani pazienti della struttura ospedaliera dove lavorava e della morte del marito dell’amante infermiera, un delitto in cui, secondo le indagini, sarebbe coinvolta anche lei. Oltre ai due arrestati ci sarebbero più di 10 indagati a vario titolo per non essere intervenuti in tempo a fermare quanto sarebbe accaduto. Per la procura gli indiziati sarebbero sotto osservazione per falso ideologico, omessa denuncia e favoreggiamento personale. I quattro omicidi che, secondo gli inquirenti, vedrebbero coinvolto l’anestesista del Pronto Soccorso dell’ospedale di Saronno sarebbero avvenuti fra il febbraio 2012 e l’aprile 2013. Rituali le modalità che avrebbero portato alla morte i quattro anziani ricoverati a Saronno: un mix di farmaci in sovradosaggio, potenti sedativi secondo l’accusa, che avrebbero causato la morte dei pazienti. I consulenti della procura avrebbero rilevato che l’iniezione letale sarebbe avvenuta in quattro casi. In altre circostanze sarebbe stata rilevata una concentrazione anomala di farmaci, ma non tanto da concludere che queste dosi siano state letali per i pazienti, i quali avrebbero potuto comunque incorrere nel decesso. Dovrà invece rispondere della quinta morte anche l’amante del medico anestesista, impiegata all’epoca presso l’ospedale di Saronno. Si tratterebbe del marito dell’infermiera che avrebbe subito, secondo gli inquirenti, l’iniezione di quantità spropositate di farmaci non congrui alla sua reale condizione di salute. La morte, secondo quanto afferma la procura, causata dall’inoculazione di farmaci a opera dei due amanti arrestati, sarebbe avvenuta nella casa del defunto, dove riceveva assistenza, il 30 aprile 2013. L’inchiesta è nata nel 2014 in seguito alla denuncia sporta da un’infermiera in servizio presso l’ospedale della provincia di Varese. Le manette ai polsi dei due sono scattate ieri mattina nell’ambito dell’operazione svolta dai carabinieri affiancati dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Varese. Nel corso delle indagini i primi si sarebbero occupati delle morti sospette, i secondi di verificare lo stato patrimoniale dell’azienda ospedaliera. La procura avrebbe escluso il concorso di personale dell’ospedale di Saronno negli omicidi per cui sono scattate le manette ai polsi del medico anestesista. I due arrestati non rappresenterebbero il primo caso di “angeli della morte”. Sono diversi gli esempi di camici bianchi tramutatisi in assassini dei pazienti che riponevano nei medici le speranze di guarigione o anche solo di una corretta assistenza sanitaria.