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Compie 117 anni ed è italiana la donna più anziana del mondo

Katia Perrini
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Tre uova al giorno, un poco di carne tritata, della frutta, senza arrabbiarsi mai. È il segreto di Emma Morano, che soffiando oggi sulle sue 117 candeline è la donna più vecchia al mondo. Con la scomparsa della statunitense Susannah Mushatt Jones, lo scorso 12 maggio, è l'ultima persona vivente di cui sia ha prova certa ad essere nata prima del 1900, nel 1899 per l'esattezza. Ha attraversato tutto il Novecento, ha vissuto due guerre mondiali, gli anni del fascismo, il passaggio dalla monarchia alla Repubblica, l'avvicendarsi dei governi, del costume, dei papi. Da un quarto di secolo non esce più da casa, un'abitazione modesta con due sole stanze a Pallanza, una frazione di Verbania, però per il suo compleanno i nipoti le hanno regalato una pagina Facebook, dove per tutto il giorno sono fioccati auguri da ogni parte. E "buon compleannO" gliel'ha detto anche, con un telegramma, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Sono particolarmente lieto di indirizzarle le mie vivissime felicitazioni per il suo 117esimo compleanno, un nuovo bellissimo traguardo, così eccezionale che dallo scorso maggio le è stato ufficialmente riconosciuto il titolo di persona più longeva del pianeta - le ha scritto - A lei, ultima testimone dell' 800, rivolgo, anche a nome di tutti gli italiani, i più fervidi auguri di serenità e di buona salute». Originaria di Civiasco, in provincia di Vercelli, Emma ha abitato a lungo a Villadossola, fino a quando per la sua forte anemia e la salute cagionevole si trasferì a Pallanza, una frazione di Verbania. Fino a un anno fa beveva mezzo bicchiere di vino rosso al giorno, tre uova, poi il medico gliele ha ridotte a due, rigorosamente crude, «una al mattino e una al pomeriggio» cui accompagna la carne macinata e intiepidita e un vasetto di mela morbida, oltre a una banana e qualche omogeneizzato di frutta: una dieta che molti nutrizionisti disapproverebbero. Ma il segreto, oltre che nell'alimentazione, potrebbe essere nello spirito: «Non mi arrabbiavo mai - racconta Emma - Sono sempre stata tranquilla, lavoravo e non pensavo a nient'altro». Eppure non ha avuto una vita priva di dolore - perse un figlio di appena sette mesi - né le difficoltà. «Mio marito era cattivo, tremendo - dice - Persino il vicino che sentiva quello che mi faceva, una volta mi disse: "Emma come fai a stare con un uomo così?". Un giorno con i miei due fratelli andai a casa, feci su le mie cose e me ne andai. Adesso lui è morto e io, invece, sono ancora qua». Una scelta difficile, il divorzio non c'era e forse per questo Emma non si è mai più risposata. In realtà quella delusione è stata così forte per cui non ha più voluto avvicinarsi a nessuno. «Gli uomini sono tutti uguali», sentenzia, «alla larga, mai più. Sono sempre stata sola ed è andata benissimo così». Oggi che trascorre le sue giornate in casa, per lo più a letto, ricorda i bei tempi in cui amava ballare e cantare. «Avevo una bella voce, tutti si fermavano ad ascoltarmi». E oggi in tanti hanno cantato "buon compleann" con lei.

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