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Attentato esplosivo alla caserma dei carabinieri E oggi in città arriva Matteo Renzi

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Danni, paura, ma per fortuna nessun ferito nell'attentato esplosivo compiuto nella notte contro una stazione dei Carabinieri della periferia di Bologna. Due taniche di benzina innescate da una miccia sono state posizionate davanti all'ingresso della stazione "Corticella" di via San Savino. La modalità farebbe pensare ad una matrice anarchica. Ma la cosa che preoccupa di più è che oggi in città è attesto il premier Matteo Renzi per un incontro in vista del Referendum. L'allerta era già massima ma l'attentato ha ovviamente aumentato le preoccupazioni delle forze dell'ordine. L'esplosione, avvertita verso le 3, ha divelto la porta a vetri all'ingresso e frantumato due finestre al piano terra della stazione, annerendo la facciata della caserma. Dei dieci militari in servizio alcuni dormivano all'interno dell'edificio e, come i residenti nei palazzi vicini, sono stati svegliati dal boato. Le telecamere di sorveglianza sono state danneggiate e quindi non potranno fornire elementi utili alle indagini. Gli investigatori al momento non escludono alcuna pista. Sul posto è subito arrivato il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti, bolognese, che è entrato nei locali, accompagnato dal comandante regionale dell'Arma, generale Adolfo Fischione, e dal comandante provinciale, colonnello Valerio Giardina. "Un attentato vigliacco - commentato -. Se l'obiettivo era quello di rendere più debole l'Arma dei Carabinieri sappiano che invece questo è il miglior modo per renderli più forti e rendere più forte lo Stato".

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