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Dai gay all'aborto tutte le svolte di Papa Francesco

Papa Francesco

Ecco le rivoluzioni che piacciono ai media Ma così il Pontefice mina le certezze dei fedeli

Luca Rocca
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Da quando Papa Francesco, il 13 marzo del 2013, è assurto al soglio pontificio, le certezze dei fedeli sono divenute più deboli e lo sbigottimento dei cristiani, di fronte alla «rivoluzione» del Santo Padre venuto dalla fine del mondo, appare continuo. La sensazione è che gli «schiaffi» di Jorge Mario Bergoglio alla Chiesa «conservatrice», che certamente per i credenti è stata incarnata da Giovanni Paolo II prima e Benedetto VXI poi, stiano spiazzando i fedeli, con il rischio di non avvicinarne di nuovi e allontanare quelli «vecchi». L'ultima «picconata» in ordine di tempo del Papa gesuita è quella pronunciata alla chiusura del Giubileo, quando ha concesso «a tutti i sacerdoti, in forza del loro ministero, la facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto». Un'affermazione in grado di sconvolgere il mondo cattolico. Ma già poche settimane fa, Bergoglio è stato il primo Papa a commemorare, a 500 anni dalla Riforma protestante, Martin Lutero, mentre negli stessi giorni ha incontrato in Vaticano la guru indiana dell'ecologismo, Vandana Shiva, secondo la quale gli Ogm avrebbero provato suicidi fra i contadini, e poi il presidente del Venezuela Nicolas Maduro, la cui politica terzomondista sta portando alla fame la sua nazione. Per non dire dell'incredibile mancato invito del Dalai Lama ad Assisi. Ma, come detto, lo stravolgimento papale ha preso le mosse fin dall'inizio del pontificato. 29.7.2013. Omosessuali. «Io non giudico – sostiene il Papa - se è una persona di buona volontà, chi sono io per giudicare un gay?». 4.4.2014. Pauperismo. Bergoglio spiega: «Il cuore del Vangelo sono i poveri». 16.1.2015. Pugni. Poco dopo la strage islamista di Charlie Hebdo, Papa Francesco interviene: «Se uno mi offende la madre, gli do un pugno». 19.1.2015. Nascite. Il Papa afferma che «essere buoni cattolici» non significa fare figli «come i conigli». 9.7.2015. El pueblo unido. Evo Morales, presidente della Bolivia, gli regala un Cristo crocifisso su una falce e un martello. 9.2015. Sacra Rota. Il Santo Padre stravolge il processo canonico sulle cause di nullità del matrimonio. 6.11.2015. Dio denaro. Il Papa tuona contro la chiesa «affarista» e i vescovi «attaccati ai soldi». 20.11.2015. Mazzette. Il Santo Padre chiede alla Chiesa di «non adorare la santa tangente». 21.1.2016. Lavanda. Il Giovedì Santo, il Papa decide che la lavanda dei piedi può essere ricevuta anche dalle donne. 15.2.2016. Finti seminaristi. Papa Bergoglio ai seminaristi: «Non siate chierici di Stato». 10.3.2016. Fabbrica dei santi. Il Papa stabilisce nuove norme per la trasparenza delle spese nelle cause di beatificazione e canonizzazione. 8.4.2016. Procreazione. A proposito del matrimonio, Bergoglio sostiene che «la Chiesa deve fare una salutare autocritica per aver posto un accento quasi esclusivo sul dovere della procreazione». 8.4.2016. Divorzio e scomunica. Secondo il Santo Padre, «ai divorziati che vivono una nuova unione è importante far sentire che sono parte della Chiesa, che non sono scomunicati». 9.4.2016. Coi trans. Papa Bergoglio abbraccia un gruppo di 50 donne e transessuali. 21.4.2016. Global Warming. «I cambiamenti climatici – spiega il Papa - costituiscono una delle principali sfide attuali per l'umanità». 12.5.2016. Donne diacono. Papa Bergoglio annuncia una Commissione di studio ad hoc e definisce le donne diacono «una possibilità per oggi». 14.5.2016. Francesco e gli animali. Papa Francesco si domanda: «Quante volte vediamo gente attaccata a gatti e cani e che poi lasciano sola e affamata la vicina». 16.5.2016. Contro le ambizioni dei preti. Papa Francesco spiega che per una Chiesa «in cammino coi poveri» occorrono parroci «distanti dalla freddezza del rigorista», con uno «stile di vita semplice» e che bruciano tra le fiamme «le ambizioni di carriera e potere». 16.5.2016. Islam e Cristianesimo. Il Santo Padre spiega che «di fondo, la coesistenza tra cristiani e musulmani è possibile». 17.5.2016. Sporcizia nella Chiesa. Bergoglio si scaglia contro «arrampicatori, soldi, potere e vanità» che «sporcano la Chiesa». 2.6.2016. Confessore-giudice. Il Papa ai sacerdoti confessori: «Non abbiate mai lo sguardo del funzionario, di quello che vede solo "casi" e se li scrolla di dosso. La misericordia ci libera dall'essere un prete giudice-funzionario». 8.6.2016. Papa ambientalista. Papa Bergoglio chiede di «proteggere gli oceani, che sono beni comuni globali, essenziali per l'acqua e la varietà di esseri viventi. Oceani sani, pianeta sano». 26.6.2016. Chiesa del perdono (che non giudica). Papa Francesco afferma: «Io credo che la Chiesa non solo deve chiedere scusa ai gay, ma deve chiedere perdono anche ai poveri, alle donne stuprate, ai bambini sfruttati nel lavoro, deve chiedere scusa di aver benedetto tante armi. I gay non vanno discriminati, devono essere rispettati, accompagnati pastoralmente. Con una persona di quella condizione, che ha buona volontà, che cerca Dio, chi siamo noi per giudicare?». 31.7.2016. Islam pacifico. Per il Santo Padre, «non è giusto né vero parlare di Islam violento e di terrorismo islamico», perché allora si dovrebbe parlare «anche di cattolici violenti». 4.8.2016. Dialogo cinese. I nuovi rapporti fra la Santa Sede e la Cina, che potrebbero essere propedeutici ad un reciproco riconoscimento dei vescovi, quelli dell'Associazione patriottica scelti dal Pechino e quelli della chiesa «clandestina», trovano forti resistenze nella Chiesa cattolica, anche nel cardinale e vescovo emerito di Hong Kong Joseph Zen, che se ne lamenta. 8.11.2016. Papa e Radicali. Il Santo Padre riceve in udienza privata Emma Bonino (che già aveva elogiato), con la quale parla di accoglienza ai migranti. Le polemiche, vista la storia della Bonino, convinta abortista, sono inevitabili. 18.11.2016. Divorziati da accogliere. Per il Santo Padre, non occorre mai considerare «estranei al Corpo di Cristo, che è la Chiesa, quanti sono lontani dalla comunità ecclesiale o si considerano fuori da essa a causa del loro fallimento coniugale».  

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