Milano, maxi-rissa sotto la sede della Regione Lombardia: due giovani filippini accoltellati
Due gruppi rivali di ragazzi giovanissimi, tra i 15 e i 21 anni. Una lite nata perché alcuni volevano fare la pipì nella aiuola di viale Restelli, di fronte al palazzo di Regione Lombardia. Gli altri, invece, che della piazza coperta sotto il "nuovo Pirellone" avevano fatto il loro punto di ritrovo, hanno cercato di fermarli. Temevano che i guardiani del palazzo, notando qualcosa di anomalo, li allontanassero. Abbastanza per accendere la miccia e dare il via a una maxi rissa con tanto di coltelli e cocci di bottiglia. A farne le spese, la notte scorsa, sono stati un 16enne, ricoverato alla clinica De Marchi con un profondo taglio alla gola, e un ragazzo appena maggiorenne, medicato al Policlinico per ferite alla gola, alle gambe, alla schiena e poi dimesso con una prognosi di 20 giorni. Per la maxi rissa sono stati fermati dai carabinieri 10 giovanissimi: un 19enne è stato arrestato per tentato omicidio, altri quattro per rissa aggravata e cinque, tutti minorenni, sono stati denunciati a piede libero per lo stesso reato. Tutto è successo intorno alle 22.30, quando i vigilantes della Regione hanno visto dai loro monitor di sorveglianza le varie fasi della discussione, che in pochi minuti si è fatta incandescente. Il gruppo dei ragazzi feriti stava bevendo davanti a uno degli ingressi del nuovo Pirellone: erano seduti su un totem pubblicitario della Regione Lombardia e cercavano di ripararsi dalla pioggia sferzante. Poi è nato il diverbio con l'altro gruppetto che stava urinando nelle aiuole poco lontano ed è scoppiata la rissa. In pochi secondi un ragazzo era a terra e gli amici cercavano di tamponare la ferita che aveva alla gola. Un altro ragazzo, anche lui con una profonda ferita alla gola, è stato trovato sulla banchina della metropolitana 2 in stazione Centrale, che dista poco più di 300 metri dal palazzo della Regione Lombardia. Sembra che il ferito, il 16enne che è ancora ricoverato in gravi condizioni, sia scappato dopo l'agguato e sia sceso in metropolitana. Nel mezzanino, della stazione Gioia, invece, si stavano rifugiando i presunti aggressori: due ragazzi filippini bloccati dai carabinieri un paio di minuti dopo la rissa. I militari del comando provinciale di Milano continuano a indagare sulla vicenda che suscita allarme soprattutto perché è avvenuta a appena una settimana di distanza da un altro episodio che ha suscitato particolare allarme. Sabato scorso un dominicano di 37 anni è stato freddato in piazzale Loreto da due killer che lo hanno accoltellato e gli hanno sparato sotto gli occhi di molti passanti. A gettare acqua sul fuoco, però, ci hanno pensato il sindaco Giuseppe Sala e il ministro dell'Interno Angelino Alfano che, a margine del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica a Palazzo Marino, ha spiegato come l'aggressione testimoni "diverse fasi si integrazione" trai gruppi di ragazzi filippini. "Alcuni volevano difendere i luoghi della milanesità - ha sottolineato - pur non essendo milanesi".