L'INCHIESTA
Suicida per i video hard, il fidanzato di Tiziana Cantone dai pm
Il fidanzato di Tiziana Cantone, morta suicida dopo la diffusione di suoi video hard, è stato interrogato come persona informata sui fatti. Sergio Di Palo è stato ascoltato dai pm Rossana Esposito, della procura di Napoli Nord, e Alessandro Milita, della procura di Napoli. L'indagine condotta da Napoli Nord, coordinata dal procuratore Francesco Greco, riguarda un'ipotesi di istigazione al suicidio. L'inchiesta della procura di Napoli, diretta dal procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli, mira invece ad accertare eventuali pressioni esercitate nei confronti di Tiziana per indurla a querelare per diffamazione quattro giovani – ai quali lei stessa aveva inviato i video attraverso una chat – indicati come responsabili della pubblicazione dei video su alcuni siti porno. Intanto anche i quattro ragazzi ai quali la 38enne inviò i video hot che lei stessa aveva girato sono stati convocati come testimoni in Procura a Napoli dove i pm stanno indagando per l'ipotesi di calunnia. Tre di loro sarebbero stati già ascoltati, il quarto sarà invece interrogato quando tornerà dall'estero dove si è recato per un viaggio. In un primo momento la ragazza aveva indicato nei quattro amici conosciuti sui social come coloro i quali avevano, probabilmente, diffuso i video in rete, salvo poi ritrattare le accuse. Per loro, la scorsa settimana, la Procura ha chiesto l'archiviazione per il reato di diffamazione, pertanto pur se testimoni, vengono ascoltati con gli avvocati perché indagati per un reato connesso al quello che si procede con il nuovo fascicolo. In un primo momento la ragazza aveva dichiarato che i quattro ai quali aveva inviato i video, erano coloro i quali avevano inserito sul web le scene hot. Chiese alla polizia postale e poi al Tribunale Civile, con un ricorso d'urgenza, la rimozione di tutti i link. Successivamente in Procura sporse querela contro i quattro accusandoli compiutamente di quanto stava avvenendo in rete. Poi Tiziana fu interrogata e modificò la sua versione, scagionando di fatto i quattro ragazzi per i quali è stata chiesta l'archiviazione.