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Nel Lazio un comune su tre è a rischio terremoto

A rischio Borgorose, centro di 4.600 abitanti nella valle del Salto

Il 34% delle amministrazioni non ha un piano di emergenza. Una legge del 2012 prevedeva la loro approvazione entro 90 giorni

Silvia Sfregola
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Da oltre un terzo dei Comuni laziali «nessuna notizia» sui Piani d'emergenza di Protezione Civile. Il 34% dei municipi non ha ancora comunicato alla Regione il proprio programma per le operazioni d'emergenza, previsto dalla legge 100 del 12 luglio 2012, nonostante la norma ne richiedesse l'approvazione dopo 90 giorni dalla sua entrata in vigore, rispettata invece dai restanti 249 Comuni (66%). Secondo la «situazione ufficiale dei piani di emergenza dei Comuni della Regione al Settembre 2016», stilata dall'Agenzia di protezione civile, infatti, ben 129 Comuni su 378 non risultano dotati del Piano, oppure non lo hanno mai comunicato alla centrale operativa laziale. Ossia proprio la struttura incaricata di coordinare gli interventi da Roma per poter organizzare i soccorsi in caso di calamità come terremoti, frane, alluvioni, eruzioni vulcaniche o maremoti. E tra i municipi «scoperti» figurano anche 5 Comuni ricompresi in territori di massima pericolosità sismica, la zona rossa numero 1 (la stessa di Accumoli ed Amatrice per intendersi), come Borgorose e Fiamignano nel Reatino e Fontechiari, Picinisco e Vallerotonda nel Frusinate. «Nessuna notizia» anche da un capoluogo di provincia come Latina, o dalla terza città del Lazio come Guidonia Montecelio, e altri centri popolosi come Tivoli, Anzio, Albano e Monterotondo. Proprio nella Città Metropolitana di Roma c'è la situazione peggiore: oltre la metà dell'ex provincia risulta infatti scoperta, con ben 66 Comuni su 121 privi di un piano. Mentre si rasenta la metà dei Comuni, invece, nel Viterbese, con 27 municipi senza piano su 60. Scoperto anche oltre un terzo (13 su 33) dei Comuni pontini. Dodici su 73, invece, i Comuni privi del piano nel Reatino. Undici su 91 i Comuni senza «nessuna notizia» in Ciociaria. Il Campidoglio dall'aprile del 2008 si è dotato del «Piano Generale di Emergenza di Protezione Civile - Scenari di rischio predefiniti e Procedure per l'attivazione e l'intervento dell'Ufficio Extradipartimentale di Protezione Civile e delle Strutture Operative Comunali e di Supporto». Per Roma Capitale «per fornire una risposta di protezione civile efficace, adeguata e tempestiva in caso di emergenza, il Piano è lo strumento che consente di razionalizzare le procedure e di ottimizzare, con tempi certi, gli interventi sul territorio». Nel resto d'Italia, invece, è il 77% (pari a 6.159 Comuni) a disporre di un piano di emergenza. Secondo il database nazionale, aggiornato però al 18 settembre 2015, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Molise, Marche, Valle D'Aosta e Provincia autonoma di Trento sono le uniche Regioni i cui Comuni si sono dotati, tutti, di piano di emergenza comunale.

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