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Terremoto di 6.5 tra Marche e UmbriaDecine di feriti. Emergenza sfollati

La basilica di San Benedetto a Norcia prima e dopo il crollo

Nuova fortissima scossa, mai così dal 1980. L'epicentro tra Castelsantangelo, Norcia e Preci. Chiusa la Salaria. Il capo della Protezione civile Curcio: "Non ci sono vittime"

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Torna a tremare la terra nel Centro Italia, e la paura butta tutti giù dal letto. Una scossa fortissima, lunga, ha risvegliato gran parte del Paese alle 7.41: l'epicentro è tra le province di Macerata, Perugia e Ascoli Piceno, a 7 km da Castelsantangelo sul Nera, 5 km da Norcia e 17 km da Arquata del Tronto, si parla di 7.1 di magnitudo, il primo dato ufficiale dell'Igv la calcola in 6.1 e poi la alza a 6.5. Più forte del 24 agosto, più del terremoto dell'Aquila: mai la terra ha tremato così dal 23 novembre 1980, data del terremoto dell'Irpinia che causò oltre 2.900 vittime. "Al momento non risultano morti mentre ci sono una decina di feriti" ha detto in un punto stampa il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. "Siamo in grado di gestire la situazione. La scossa si è sentita in tutta Italia", ha spiegato. La macchina dei soccorsi è pienamente operativa: 1.300 gli uomini in campo, ha spiegato il ministro dell'Interno Angelino Alfano. Il premier Matteo Renzi ha annullato tutti gli impegni pubblici ed è in costante contatto con protezione civile e governatori di Umbria e Marche. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella segue gli sviluppi della situazione dal suo viaggio in Israele e Palestina. Il problema adesso è la gestione degli sfollati che potrebbe essere molto molto alto. Si parla addirittura di centomila. Ma molti hanno trovato ospitalità dai parenti. Nelle sole Marche i dati ufficiali parlano di 25 mila senza casa e cento sono i centri interessati dai crolli. A Norcia gli sfollati sono 3 mila. Per il resto la protezioni civile aspetta le prossime ore per poter fare un punto preciso della situazione. La foto simbolo di questo nuovo disastro è quella della Basilica di San Benedetto di Norcia, sbriciolata dalla scossa: il campanile è venuto giù, mentre la facciata è rimasta parzialmente in piedi. "La basilica è crollata" twittano i monaci della chiesa del Trecento, che sul sito dei benedettini fanno sapere di stare bene. È un disastro #Norcia #terremoto #earthquake #italy pic.twitter.com/qqPEGGy7Jx— Chiara Ferretti (@nouv84) 30 ottobre 2016 Pesanti i crolli nella cittadina umbra, chiusa la città muraria: alcune suore sono state soccorse dai vigili del fuoco, mentre i fedeli si sono in ginocchiata in piazza a pregare. Sei feriti sono stati estratti dalle macerie dai vigili del fuoco e sono stati portati a Foligno in elicottero. L'ospedale di Cascia, dove si registrano alcuni feriti, a una decina di chilometri da Norcia, è stato evacuato. Diversi i crolli nel maceratese, colpito da, terremoto di mercoledì scorso: al momento non si registrano feriti. Qualche danno all'ospedale di Fermo, nelle Marche, dove però non sarebbe stata fatta una ordinanza di sgombero della struttura ospedaliera. Le verifiche sono comunque in corso. All'Inrca di Ancona che ospita degli anziani sono stati fatti uscire gli ospiti dalla struttura per precauzione. Per i paesi sconvolti dal sisma di agosto è un incubo che non finisce. "C'è stato il dramma finale con il crollo di intere frazioni e del centro storico" dichiara il sindaco di Castelsantangelo sul Nera (Macerata) Mauro Falcucci. "Il paese è un mucchio di macerie, nel cimitero le scosse hanno spaccato i loculi e le bare sono uscite fuori, una scena indescrivibile". "È crollato tutto, è un disastro" dice Marco Rinaldi, il sindaco di Ussita il paese in provincia di Macerata già devastato dalla scossa di terremoto dello scorso 26 ottobre. "Tutta la popolazione andrà via, qui non si può stare". Giù anche la torre civile di Amatrice, uno dei pochi edifici ancora in piedi. Crolli anche ad Accumoli. "È stata una scossa più forte di quella del 24 agosto, per fortuna la maggior parte della popolazione non era più nelle case. Allo stato attuale non ci sono notizie di feriti ma stiamo guardando tutte le frazioni casa per casa" ha detto a Rainews 24 il vicesindaco di Arquata del Tronto, Michele Franchi. Disagi anche per la viabilità. Provvisoriamente chiusa la strada statale 685 anche ai mezzi di soccorso delle Tre Valli Umbre in vari tratti tra Spoleto e Norcia, in provincia di Perugia e tra Norcia e Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. Chiusa anche la strada statale 4 via Salaria tra Posta e Accumoli, in provincia di Rieti, e nel tratto marchigiano in provincia di Ascoli Piceno: passano solo i soccorsi. "Ci sono problemi dappertutto. La viabilità è fortemente compromessa, per gli aiuti bisogna muoversi attraverso i canali istituzionali per non intasare le strade", è l'appello di Curcio. Sospesa, in attesa di verifiche da parte dei tecnici Rfi, la circolazione dei treni lungo le linee Foligno-Terontola, Orte-Falconara, Ascoli-Porto d'Ascoli, Terni-Sulmona, Pescara-Sulmona. Lungo la linea Roma-Firenze il traffico è rallentato fino a 30 minuti per un guasto. Altri treni, fa sapere il Gruppo Ferrovie dello Stato, percorrono la linea da Orte a Orvieto. "Purtroppo non siamo in grado di prevedere quando e come tale sequenza sismica andrà a scemare, né possiamo in linea teorica escludere altri terremoti forti come e più di quelli avvenuti fino ad oggi in aree adiacenti a quelle colpite in questi mesi". A sottolinearlo in una nota è il Cnr, Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria. Se da una parte questa sequenza "è fortemente preoccupante", sottolinea ancora il Cnr - Igag, dall'altro lato "la propagazione laterale fa sì che si verifichino una serie di terremoti forti ma non fortissimi". Molto peggio sarebbe se tutti questi segmenti della faglia (Amatrice, Visso, Norcia) "si fossero mossi tutti insieme generando un terremoto di magnitudo almeno 7.0".

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