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Allarme freddo nelle Marche ma gli sfollati resistono. L'assessore: "Devono andare via"

Gli sfollati in uno dei campi allestiti dalla Protezione civile

Nelle zone terremotate di Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera la temperatura notturna è scesa fino a 2 gradi. Ingv: "C'è il rischio di nuovi sismi"

Nicola Imberti (inviato)
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"Andare via? Non se ne parla". Basta fare un giro per i centri più colpiti dal sisma de 26 ottobre per sentire ripetere, quasi all'unisono, questa frase. Sono in tanti, tantissimi che non vogliono lasciare la propria terra. I sindaci vorrebbero trasferirli negli alberghi sulla costa. Anche per evitare l'apertura di campi di accoglienza che, con l'avvicinarsi dell'inverno, sarebbero di difficile gestione. Ma c'è chi proprio non ne vuole sapere. A Ussita la totalità delle abitazioni sono inagibili e i cittadini, per ora, si sono radunati presso il campeggio Il Querceto. Lo stesso sindaco, indirettamente, li ha invitati a non lasciare la città. Ma non ce n'era bisogno. Così come a Castelsantangelo e Visso. Matteo lavora per un'azienda della zona (ci chiede per favore di non citare il suo cognome né la ditta ndr), è uno degli sfollati si Castelsantagelo: "Alla fine ho mandato mia moglie e i figli in albergo. L'ho fatto per dargli un po' di tranquillità dopo due giorni a dormire in macchina. Io sono restato perché credo che nei prossimi giorni ricominceremo a lavorare. Non possiamo andare via dobbiamo restare o non ricostruiranno più niente". Un altro problema è quello delle scuole. La proposta è quella di portare i bambini a Civitanova Marche o a Porto Sant'Elpidio. E di fargli proseguire lì l'anno scolastico. Ma la scuola di Visso è agibile (è stata costruita con criteri antisismici) e quindi tante famiglie chiedono che continuino a studiare lì. Poi ci sono i "pendolari del sisma". Ogni sera alle 17 partono per la costa, ogni mattina alle 9 tornano a Visso: "Noi non ce ne andiamo". Intanto l'assessore regionale alla Protezione civile, Angelo Sciapichetti lancia l'allarme sull'emergenza freddo e l'appello ad abbandonare temporaneamente il territorio. "La situazione ogni ora che passa è sempre più grave - sottolinea - La priorità, adesso, è convincere la popolazione ad andare via perché con l'arrivo del gelo non possiamo allestire tende e per le casette servono tempi tecnici".

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