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Papa Francesco: cremazione sì, dispersione delle ceneri no

Katia Perrini
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La cremazione non è contraria alla fede, ma non è permessa la dispersione delle ceneri «nell'aria, in terra o in acqua o in altro modo» né la loro conversione «in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti, come i diamanti pubblicizzati da aziende svizzere e prodotti con i resti del caro estinto. Papa Francesco fa chiarezza sulle esequie cristiane attraverso il documento intitolato "Ad resurgendum cum Christo" e annunciato in Vaticano dal cardinale Gerhard Mueller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede di padre Serge-Thomas Bonino, dal segretario della Commissione Teologica Internazionale, di monsignor Angel Rodríguez Luno, Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede. NON DISPERDERE NELL'ARIA "Per evitare ogni tipo di equivoco panteista, naturalista o nichilista", si legge nell'istruzione dell'ex Santo Ufizio, "non sia permessa la dispersione delle ceneri nell'aria, in terra o in acqua o in altro modo oppure la conversione delle ceneri cremate in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti, tenendo presente che per tali modi di procedere non possono essere addotte le ragioni igieniche, sociali o economiche che possono motivare la scelta della cremazione. Nel caso che il defunto avesse notoriamente disposto la cremazione e la dispersione in natura delle proprie ceneri per ragioni contrarie alla fede cristiana - conclude l'istruzione - si devono negare le esequie, a norma del diritto". NO CENERI A CASA Se viene scelta la cremazione "per motivazioni legittime" in ogni caso "le ceneri del defunto devono essere conservate di regola in un luogo sacro, cioè nei cimiteri" e "la conservazione delle ceneri nell'abitazione domestica non è consentita". La conservazione delle ceneri in un luogo sacro può contribuire a ridurre il rischio di sottrarre i defunti alla preghiera e al ricordo dei parenti e della comunità cristiana. In tal modo, inoltre, si evita la possibilità di dimenticanze e mancanze di rispetto, che possono avvenire soprattutto una volta passata la prima generazione, nonché pratiche sconvenienti o superstiziose. MEGLIO LA SEPOLTURA Resta il fatto che, "seguendo l'antichissima tradizione cristiana, la Chiesa raccomanda insistentemente che i corpi dei defunti vengano seppelliti nel cimitero o in altro luogo sacro", si legge nell'Istruzione. "Nel ricordo della morte, sepoltura e risurrezione del Signore, mistero alla luce del quale si manifesta il senso cristiano della morte, l'inumazione è innanzitutto la forma più idonea per esprimere la fede e la speranza nella risurrezione corporale", perché "seppellendo i corpi dei fedeli defunti, la Chiesa conferma la fede nella risurrezione della carne, e intende mettere in rilievo l'alta dignità del corpo umano come parte integrante della persona della quale il corpo condivide la storia". Quindi "non può permettere atteggiamenti e riti che coinvolgono concezioni errate della morte, ritenuta sia come l'annullamento definitivo della persona, sia come il momento della sua fusione con la Madre natura o con l'universo, sia come una tappa nel processo della reincarnazione, sia come la liberazione definitiva della prigione del corpo". La Chiesa cattolica, a partire dal 1963, è passata dalla netta condanna all'accettazione della cremazione, almeno che questa non sia richiesta per ragioni che contrastano con le verità della fede, mantenendo comunque una preferenza per la sepoltura tradizionale. Dal IV al XIX secolo l'incenerizione dei cadaveri era prevista nei paesi cristiani in situazioni di emergenza, come nei casi di epidemia o guerre, senza che si ponessero particolari problemi teologici. Verso la fine del XIX secolo, essendo divenuta una scelta simbolica anticattolica favorita dalla massoneria, fu invece pesantemente censurata dalla Chiesa.

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