Yari Carrisi: non crediamo che sia Ylenia
«È in atto una disumana fiction mediatica, spero che la terribile fabbrica di cinismo in atto finisca al più presto». Al Bano "tuona" dalla sua pagina Facebook contro le notizie tirate fuori a...
«È in atto una disumana fiction mediatica, spero che la terribile fabbrica di cinismo in atto finisca al più presto». Al Bano "tuona" dalla sua pagina Facebook contro le notizie tirate fuori a valanga rispetto all'ipotesi investigativa secondo la quale sua figlia Ylenia Carrisi potrebbe essere stata uccisa dal serial killer "Happy Face". Dal canto suo Yari, fratello di Ylenia, parla a nome della famiglia attraverso il sito spagnolo Deluxe Telecinco.it lasciando intendere che alla pista seguita dal detective Dennis Haley loro non credono più di tanto, che non ritengono esca la verità sulla fine di Ylenia dalla prova del dna, che lui crede che Ylenia, «in un modo o nell'altro» sia viva. Tornando ad Al Bano, spiega ad un settimanale che la «ferita va tenuta chiusa». «Certo - ammette - potrebbe consolarmi sapere che quella sia mia figlia ma non credo che sia così. Ed Ylenia deve riposare in pace». Tanta sicurezza da parte della famiglia di Ylenia, splendida bionda metà pugliese e metà americana, lascia intendere altro. È possibile che Al Bano e Romina Power abbiano fatto esaminare l'arcata dentale della sconosciuta uccisa e buttata in una boscaglia nel 1994 da Keith Hunter Jesperson, le otturazioni presenti arrivando alla conclusione, prima di avere in mano i risultati del dna, che Ylenia non sia stata vittima del serial killer canadese. Dunque la svolta di cui si è detto certo l'agente speciale Dennis Haley che indaga sul caso, è destinata a sgonfiarsi? I Carrisi credono di sì. Va detto che l'ipotesi andava approfondita: i denti della vittima e di Ylenia mostrano similitudini impressionanti, l'identikit pure. Solo coincidenze, probabilmente.