Fotografato il fantasma del Campidoglio
Non si è trattato dell’anziano proprietario di un castello, né di un albergatore in caccia di visibilità, né di una casalinga impressionabile. A chiamare i Ghosthunters, questa volta, è stato il Comune di Roma per una indagine, nientemeno, che in Campidoglio. La notizia risale a quattro anni fa, ma trapela solo adesso. Da almeno cinquant’anni, fra il personale addetto alla sorveglianza di Palazzo Senatorio circolano voci su fenomeni inspiegabili che spaventano guardiani notturni, vigili urbani, funzionari, autisti. Porte che si aprono da sole, rumori di passi, voci indistinte, insomma tutti quei fenomeni che fanno largamente parte della letteratura parapsicologica e non solo. Una vecchia tradizione riferisce dello spirito inquieto di un frate, vissuto nel Medioevo, che fu murato vivo nella torre di Niccolò V dal comandante della guarnigione capitolina dopo che questi lo aveva sorpreso in compagnia della moglie. In seguito al rinnovarsi delle manifestazioni, il Comune di Roma, tramite il suo ufficio stampa, ha convocato l’equipe dei Ghosthunters Roma, un gruppo di ricercatori piuttosto noti nel settore, sia per lo scetticismo che li contraddistingue, sia per il rigore delle indagini (i GHR collaborano anche con sensitivi di fama internazionale come Umberto Di Grazia). «Il nostro è un lavoro di ricerca - spiega Daniele Cipriani, fondatore del gruppo - condotto sempre gratuitamente, che si occupa di raccogliere prove e testimonianze su fenomeni noti alle culture di tutto il mondo, da millenni. Il materiale da noi raccolto è a disposizione del pubblico sul nostro sito». Scortati dall’allora Comandante dei Vigili Urbani Angelo Giuliani, per tutta la notte del 9 dicembre 2011, (nell’anniversario della morte del frate i fenomeni paiono verificarsi con più visibilità) i GHR Roma hanno posizionato, per i tre piani del Palazzo, telecamere a infrarossi, registratori ultrasensibili, strumenti per la misurazione del campo elettromagnetico, e macchine fotografiche. Al termine della nottata - non serena secondo i ricercatori - le anomalie registrate sono state tre. La prima riguarda una fotografia termica scattata nella Sala della Musica. In essa compare una figura umanoide che sembra indossare una specie di mantella. Stando alla strumentazione, la forma era di circa 6° più calda rispetto alla temperatura ambientale (23°-29°). La seconda anomalia riscontrata, con la medesima apparecchiatura, è stata la maniglia di una porta, al piano superiore, più calda di 10° rispetto a quelle delle porte vicine, come se qualcuno l’avesse tenuta stretta per alcuni minuti; ma nel Palazzo non vi era nessuno, a parte i ricercatori. Terzo fenomeno inspiegabile, una fotografia che presenta lateralmente un’ombra scura. Che si sia trattato di manifestazioni spiritiche, o meno, non è dato a noi giudicare. Tuttavia abbiamo potuto osservare da vicino il modus operandi dei GHR, non appena sono stati convocati da un altro ente pubblico. Questa volta si è trattato del Castello di Ceccano, vicino Frosinone, sede di manifestazioni inspiegabili e di diverse testimonianze circa una figura bianca che, in qualche notte, si vede precipitare dalla torre. Il custode del castello, già un anno fa, aveva chiamato i GHR per un primo rilievo, dietro il permesso dell’Amministrazione comunale. Da una registrazione metafonica (tecnica con la quale si tenta di catturare voci spiritiche) era emersa una voce sconosciuta che pronunciava la parola «carisia». Solo in un secondo tempo, dall’analisi dei documenti genealogici, si è appurato che Carisia era il nome di una donna della famiglia dei Conti de Ceccano. Nella seconda indagine, alla quale abbiamo partecipato alcune settimane fa, è stata messa alla prova anche la nota medium Giohà Giordano, la quale è stata accompagnata al castello di Ceccano, del tutto ignara sulla destinazione. Secondo i GHR, la medium ha dimostrato indubbie qualità sensitive, più che medianiche. La Giordano ha sostenuto di essere in presenza dello spirito di un conte de Ceccano, il quale, per suo tramite avrebbe illustrato il luogo a noi visitatori. Tralasciando una gran parte di informazioni che chiunque con una discreta cultura storica, una buona dose di intuito e qualche trucco mentalista avrebbe potuto fornire, la medium ha, in effetti, colto dettagli che ben difficilmente avrebbe potuto sapere. Ad esempio, entrata in una sala completamente buia e vuota, ha sostenuto di "vedere" numerose armi addossate alla parete. La guida, esterrefatta, ha poi illuminato con la torcia alcuni antichi graffiti sull’intonaco che raffiguravano appunto punte di lance e giavellotti, unici in tutto il castello. Ancora, salita sulla torre, la medium ha affermato di percepire sensazioni di dolore e disperazione, e ha indicato una finestra dalla quale una donna, disperata per la malattia della figlia, si sarebbe gettata. Si trattava della stessa dalla quale numerosi testimoni hanno riferito di aver visto, in tempi recenti, una figura bianca precipitare. Una coincidenza interessante, a meno che non si voglia pensare che la medium avesse già visitato e studiato tutti i castelli "infestati" d’Italia e che per un colpo di fortuna, i GHR l’avessero portata proprio in uno di quelli da lei conosciuti, invece che in una qualunque abitazione privata. Di fronte a tali fenomeni, lo scetticismo è d’obbligo tanto quanto l’apertura mentale e i Ghosthunters romani hanno dimostrato di essere su questa lunghezza d’onda.