Bomba d'acqua. Monte Livata da paura
Tre famiglie con bimbi e un escursionista over 70 dispersi e ritrovati Dal gran caldo alla grandine. I racconti: "Chicchi grossi come sassi"
Dal gran caldo alla grandine nel giro di pochi minuti, con una bomba d'acqua che ieri pomeriggio ha disorientato una decina di escursionisti lungo i sentieri del Parco dei Monti Simbruini. Ed è scattato subito l'allarme-dispersi nell'area protetta più grande del Lazio, che ha mobilitato carabinieri, vigili del fuoco (con l'ausilio dell'elicottero del comando provinciale) e volontari, pronti a recuperare i malcapitati tra le faggete di Monte Livata, Campaegli e i boschi a ridosso del santuario della Trinità di Vallepietra. Tre le famiglie romane, con figli minorenni, individuate e accompagnate dai ricercatori insieme ad altri 3 anziani, sorpresi dal nubifragio nel pieno della passeggiata post-prandiale. E proprio al ristorante in cui aveva pranzato un'ora prima che ha dato l'allarme un settantenne romano che, bloccato dalla grandine, ha richiamato l'ultimo numero in memoria, quello digitato per prenotare. Ed il ristoratore di Livata, insieme ad un gruppo di profondi conoscitori della "montagna della Capitale", ha subito collaborato alle ricerche dei carabinieri, individuando il pensionato sotto la tempesta d'acqua. E da un altro ristorante, stavolta nell'altra località turistica del Parco, a Campaegli (nel Comune più alto della provincia, Cervara di Roma) è partito l'allarme per un altro pensionato romano sorpreso dall'improvvisa, violenta grandinata, prima di essere recuperato da squadre a terra dei vigili del fuoco e affidato al 118 per le cure del caso (ma le sue condizioni di salute sono buone). Il 75enne era restato bloccato lungo il sentiero tra Campaegli e Campo dell'Osso, dov'era in compagnia di un amico di 65 anni. Il quale è riuscito a far scattare i soccorsi solo dopo aver raggiunto il ristorante perché la linea della telefonia mobile era andata in tilt col maltempo. Ma, fortunatamente, non in tutta l'area protetta dei Simbruini: le altre 3 famiglie, una a Livata e due nell'area del santuario di Vallepietra, sono infatti riuscite a dare l'allarme con i loro telefonini a carabinieri e vigili del fuoco. I quali hanno raggiunto il primo nucleo familiare romano, i due genitori con due figli piccoli, in località "Le Vedute", all'inizio del sentiero che da Livata conduce al santuario di Vallepietra. Tutti in buone condizioni, a parte lo spavento per la tempesta estiva. Lo stesso sconcerto che ha destabilizzato le altre due famiglie romane, già a ridosso del santuario, meta ogni anno di oltre 500 mila visitatori. Qui i carabinieri della compagnia di Subiaco, coordinati dal capitano Alessio Falzone, hanno individuato e prestato soccorso ai due nuclei familiari, ciascuno dei quali con due figli minori al seguito. La forte grandinata ha sorpreso anche gli atleti impegnati proprio a Livata nel campionato italiano di tiro con l'arco 3d. L'intensa, fitta precipitazione ha fatto sospendere per alcune ore le finali individuali della seconda giornata di prove, organizzate dalla Fitarco Italia. Anche la nona edizione dei campionati italiani, partita sabato sotto un sole cocente, deve fare i conti con l'allerta meteo, diramata dal Dipartimento regionale della Protezione Civile. L'avviso di condizioni meteorologiche avverse, infatti, riguarda «le successive 24-36 ore», per le quali si prevedono sul Lazio «precipitazioni a prevalente carattere di rovescio o temporale. I fenomeni temporaleschi saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento e locali grandinate» proprio come ieri pomeriggio.
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