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Bologna, attacco all'Alta Velocità. A fuoco gli impianti della stazione Santa Viola

Freccia Rossa, Trenitalia

Treni bloccati per un incendio doloso. Trovate scritte "No Tav", indaga la Procura. Il ministro Lupi: "È un atto terroristico". Ma Renzi frena FOTO

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La circolazione bloccata dalle primissime ore della mattina. Bruciati i cavi di gestione e di controllo del traffico. Un incendio - di natura dolosa, precisano le Ferrovie - è stato appiccato con stracci imbevuti di liquido infiammabile alle 4.30 in quattro pozzetti con gli impianti per la trasmissione dei dati e la gestione della circolazione nella stazione Santa Viola, posto di movimento nel nodo ferroviario di Bologna, alla periferia della città in zona ovest.     Disagi e ritardi. Non ci sono stati danni a persone, ma i treni ad Alta Velocità in transito attraverso il capoluogo emiliano subiranno forti rallentamenti almeno fino al tardo pomeriggio di oggi, quando dovrebbe essere ripristinata la normale circolazione secondo la previsione fatta dall'assessore regionale ai trasporti Raffaele Donini. Disagi registrati sulla linea Milano-Bologna e sulla Bologna-Verona, tratte in comune sulla stazione Santa Viola, con treni bloccati del tutto almeno fino alle 7.30. Le Ferrovie sono al lavoro per ripristinare la normale circolazione. Con ritardi e cancellazioni, la situazione è di particolare difficoltà per la circolazione ferroviaria, soprattutto in questi giorni a ridosso del Natale, durante i quali gli spostamenti sono più intensi: è stato scelto un nodo fondamentale per gran parte del traffico proveniente dal nord Italia, e i disagi alla stazione centrale di Bologna sono pesanti.     Ecco i risultati alla Stazione di Bologna dell'ennesimo atto dei nipotini del PD. E a pagare sono i lavoratori. pic.twitter.com/grJiNZ6dPD — Galeazzo Bignami (@galeazzobignami) 23 Dicembre 2014     Terrorismo? Dietro questi roghi sembra esserci un piano preciso, volto a sabotare i collegamenti dei treni super-veloci, fatto di attacchi ravvicinati e con modalità molto simili tra loro. Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha parlato chiaramente di “un nuovo atto terroristico contro la Tav. Questo, e non altro, è l'incendio doloso di questa mattina a Bologna”. E in effetti è già il quarto sabatoggio che si registra nel giro di un mese. L'ultimo c'era stato in Toscana, nella notte tra sabato e domenica, quando due bottiglie di plastica riempite di benzina e con un innesco di fiammiferi e diavolina erano state piazzate accanto ai binari nei pozzetti delle centraline elettriche sulla linea Firenze-Roma, a Rovezzano, comune di Bagno a Ripoli (Firenze). Così si spiegano le parole di Lupi, che non ha alcuna intenzione di mollare: “Non ci fermeranno nella strada di innovare e cambiare l'Italia”. Peccato che il premier Matteo Renzi la veda un po' diversamente. Soprattutto per quanto riguarda l'accusa di  "terrorismo": "Voglio rassicurare tutti gli italiani - dice intervistato a Rtl - non torniamo a rievocare parole del passato. È in atto un'operazione di sabotaggio e verifichiamo quanto accaduto".     I precedenti e la pista "No Tav". A Bologna, c'era stato un episodio il 19 maggio scorso: sulla linea dell'Alta Velocità Bologna-Milano erano stati tranciati alcuni cavi di rame e fibre ottiche all'altezza di Lavino di Mezzo. Ancora a Firenze il 2 dicembre era stato trovato un ordigno incendiario (identico a quelli posti a Rovezzano) su una gru nel cantiere della Tav di Campo di Marte, sequestrato da più di un anno per un'inchiesta della Procura (alcune ditte sono in concordato). Poi a Rivoli, alle porte di Torino, il 16 dicembre c'era stato un tentativo di incendio con una molotov ai danni di un camion di una delle ditte che lavorano per l'Alta Velocità a Chiomonte. E ancora a Milano, il 18 dicembre, due bottiglie incendiarie, identiche a quelle fiorentine, erano state lasciate sui binari della linea Milano-Torino, fortunatamente senza conseguenze. Tutti espisodi che potrebbero essere collegati tra loro (caratterizzati dal fatto che in tutti i casi nessuno ha rivendicato l'azione) sui quali indaga la Digos. Le indagini si concentrano sulle piste oltranziste "No Tav", sui circoli anarchici che hanno dato risalto a questi episodi sui loro siti internet. Sull'episodio di questa mattina la procura di Bologna ha aperto un fascicolo per pericolo di disastro ferroviario, interruzione di pubblico servizio e danneggiamento seguito da incendio. Ad avallare i sospetti della Digos e della Scientifica, che intorno alle 8.30 hanno terminato i primi rilievi sul luogo in cui si sono sprigionate le fiamme, sono state alcune scritte "No Tav" trovate in corrispondenza dei pozzetti sabotati e incendiati.

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