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Ebola, è gravissimo il medico contagiato

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Un macchinario l'aiuta respirare e gli fornisce ossigeno. Potenziata la task force che l'assiste all'ospedale Spallanzani di Roma

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Non riesce più a respirare da solo il medico siciliano contagiato da Ebola ricoverato all'ospedale Spallanzani di Roma. In serata le condizioni di salute dell'infettivologo cinquantenne si sono ulteriormente aggravate e adesso ha bisogno di un «macchinario» che l'aiuti a respirare e che gli fornisce l'ossigeno. Un peggioramente repentino e inatteso. In mattinata la task force che lo sta curando nella Zona Rossa, lo speciale reparto isolato al primo piano del nosocomio, aveva rilasciato un bollettino medico in cui si parlava di «quadro clinico impegnativo» e della ricomparsa della febbre. Ma si sperava comunque per il meglio, visto che il paziente era lucido e in grado di rispondere a tono alle domande dei medici. Così era stato deciso di effettuare una seconda infusione con il farmaco sperimentale già utilizzato il 2 dicembre scorso. «Stiamo tutti pregando per questo nostro medico. Sappiamo che questa settimana è cruciale nella lotta alla malattia», afferma il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. In apprensione la moglie e le due figlie. Preoccupati i colleghi dell'ospedale Umberto I di Enna dove l'infettivologo lavora. Il medico si è contagiato lavorando come volontario nel centro di Emergency a Lakka, in Sierra Leone, curando pazienti affetti dalla febbre emorragica. In Africa è arrivato il 18 ottobre, dopo una missione in Iraq. A Lakka è rimasto poco più di un mese, finchè non ha scoperto di essersi contagiato. Ha quindi avvertito i responsabili di Emergency, che a loro volta hanno allertato il Ministero della Salute italiano. È stato quindi messo in piedi un ponte aereo che il 25 novembre lo ha riportato in Italia e da allora è ricoverato presso l'istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Nei primi giorni le condizioni del malato sono apparse buone: poca febbre e analisi del sangue nella norma. Grazie alla collaborazione del Ministero della Salute e dall'Aeronautica sono stati fatti arrivare dall'estero farmaci sperimentali dimostratisi utili a curare la malattia e plasma di pazienti guariti da Ebola. Tutto per aiutare il medico siciliano a potenziare le difese immunitarie e a vincere la battaglia contro Ebola. Due giorni fa ha iniziato ad aggravarsi: sono apparsi problemi gastrointestinali e bolle sul corpo. La febbre ha superato i 39 gradi. Per assisterlo è stato adesso potenziato il team di sanitari che lo sta curando. Purtroppo non esiste ancora una cura efficace contro la malattia né un vaccino: ci sono appunto farmaci allo studio che l'Aifa ha autorizzato ad utilizzare in via sperimentale. Al momento sono 17.290 le persone contagiate nel mondo e 6.128 i decessi registrati, secondo l'ultimo bollettino dell'Organizzazione mondiale per la sanità.

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