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È Alessandro Criscuolo il nuovo presidente della Consulta

alessandro criscuolo

Succede a Tesauro, entrato in carica solo lo scorso luglio

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La Corte Costituzionale ha scelto il suo nuovo presidente. È Alessandro Criscuolo, eletto con 8 voti a favore su 14. Napoletano, 77 anni, magistrato di Cassazione, Criscuolo rimarrà in carica fino al novembre 2017, quando scadrà il suo mandato, essendo stato nominato giudice costituzionale l'11 novembre del 2008. Succede a Giuseppe Tesauro, che era stato nominato nel ruolo di presidenza solo lo scorso luglio. Il nuovo presidente ha scelto come suoi due vice i giudici Marta Cartabia e Giorgio Lattanzi. Entrato in magistratura nel 1964, Criscuolo ha lavorato, nella sua carriera, al tribunale e alla corte d'appello di Napoli, è stato giudice in Cassazione, dove ha rivestito anche i ruoli di presidente titolare della sesta sezione penale e della prima sezione civile. Tra il 1990 e il '94 è stato componente togato del Csm. Tra il 1984 e il 1988 è stato inoltre presidente dell'Associazione nazionale magistrati. Fra i suoi incarichi ha avuto anche quello di giudice del tribunale superiore delle acque pubbliche. «La legge elettorale è una legge necessaria» ma «sui tempi non sono un profeta. Non sono in grado di fare previsioni sui tempo. È auspicabile che ci sia perché non se ne può fare a meno. Sono sicuro che il Parlamento sarà all'altezza», ha affermato dopo l'elezione. Sullo stallo per l'elezione dell'ultimo componente della Consulta, in neo-presidente ha detto: «Si è fatto un importante passo in avanti. Penso che non sarà difficile trovare un'intesa» in Parlamento «in un tempo ragionevolmente breve». «Sarebbe meglio che il parlamento intervenga prima del giudice, credo che attenga alla fisiologia istituzionale. Sarebbe meglio che il parlamento eviti che possa insorgere una questione di legittimità costituzionale», ha poi detto in merito alla possibilità di cambiare la legge Severino, che ora è anche all'esame della Consulta dopo il caso De Magistris. «Se il parlamento interviene a correggere un difetto – ha aggiunto - sarà un fatto positivo». E sulle riforme istituzionali: «Credo che il Paese sia largamente maturo per riforme costituzionali importanti e sono convinto che il Parlamento riuscirà in tempi abbastanza brevi a dare al Paese un assetto conforme agli auspici».

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