Sì del governo alla cannabis terapeutica
L'esecutivo non impugna la legge sui cannabinoidi promulgata a gennaio dalla Regione Abruzzo
Il governo ha deciso di non impugnare la legge regionale dell'Abruzzo sull'uso terapeutico della cannabis. Il Consiglio dei ministri che si è riunito oggi ha deciso, infatti, di tenere fuori dalle leggi regionali impugnate quella che disciplina le "modalità di erogazione dei farmaci e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche", come spiegato nel comunicato di Palazzo Chigi. "La mancata impugnativa della legge regionale dell'Abruzzo - dice il ministro della Salute Beatrice Lorenzin - è una non notizia. Ricordo che in Italia l'uso terapeutico di cannabinoidi è pienamente legittimo. Le Regioni possono poi - ha proseguito Lorenzin - decidere di porre il relativo costo a carico del Servizio Sanitario Regionale. Ciò è già stato deciso in molte Regioni; l'Abruzzo infatti è la settima". Secondo la legge promulgata in Abruzzo lo scorso gennaio, e che il Governo Renzi non ha impugnato, in base al piano terapeutico redatto da un medico specialista, i cannabinoidi potranno essere prescritti anche dai medici di base. "Una scelta strategica", dice il consigliere abruzzese di Prc, Maurizio Acerbo, autore della legge. "Affidare anche ai medici di base la prescrizione dei cannabinoidi per le cure terapeutiche, è una scelta strategica della nostra legge", dice Acerbo spiegando che un altro degli aspetti qualificanti "è la possibilità di trattamento anche domiciliare". La "legge Acerbo" prevede inoltre che la Giunta regionale possa stabilire convenzioni con centri attrezzati per la produzione e la preparazione dei farmaci. L'iter di approvazione regionale è partito l'11 settembre 2013 mentre la promulgazione è del 4 gennaio scorso. In quali strutture si applica la norma. La legge varata dall'Abruzzo si applica in particolare "alle strutture pubbliche regionali e alle strutture private accreditate, titolari di accordi contrattuali con il Servizio sanitario regionale, che erogano prestazioni in regime ospedaliero" . Il paziente, inoltre, "può proseguire il trattamento in ambito domiciliare, su prescrizione del medico di medicina generale, sulla base del piano terapeutico redatto dal medico specialista che ha in cura il paziente". In entrambi i casi è prevista l'erogazione gratuita. Secondo la legge abruzzese, in base al piano terapeutico redatto da un medico specialista, i "cannabinoidi" potranno essere prescritti anche dai medici di base. "Una scelta strategica", dice il consigliere abruzzese di Prc, Maurizio Acerbo, autore della legge. Già presente in altre regioni. La legge abruzzese arriva dopo quelle varate in altre regioni: prima la Toscana, poi la Liguria (legge impugnata dal governo Monti), le Marche (2013), ma solo "in assenza di valide alternative terapeutiche", il Friuli Venezia Giulia (2013), la Puglia e il Veneto (anche in questo caso il governo Monti ha impugnato la normativa). Nel mondo. A dicembre era l'Uruguay era stato il primo Paese al mondo a legalizzare l'uso e la coltivazione "libera" della cannabis (leggi l'articolo). Al termine di 12 ore di dibattito il Senato aveva approvato il testo definitivo. I deputati avevano già dato il loro ok alla legalizzazione a luglio. Se la costituzionalità della legge sarà confermata, essa entrerà in vigore nell'aprile 2014. Entrata in vigore il primo gennaio, la norma che legalizza la vendita della cannabis fino a 28 grammi per coloro che hanno compiuto 21 anni e ne consente la coltivazione in casa fino a sei piantine (non più di 12 a famiglia), trasformerà Denver, la capitale dello stato americano in una sorta di nuova Amsterdam (leggi l'articolo). Per gli amanti del genere il conto alla rovescia era iniziato nel novembre del 2012, quando in seguito ai risultati di un referendum il Colorado e lo Stato di Washington hanno concesso il disco verde all'uso della marijuana per scopi ricreativi e medici.