Ior, Papa Francesco rinnova la commissione di controllo cardinalizia
Papa Francesco ha rinnovato oggi la Commissione cardinalizia di vigilanza sullo Ior. Escono i cardinali italiani Tarcisio Bertone e Domenico Calcagno per fare posto al nuovo segretario di Stato Pietro Parolin e all'arciprete di Santa Maria Maggiore Santos y Abril, che potrebbe esserne il presidente (al posto del decaduto Bertone). E lascia anche l'indiano Toppo sostituito dal cardinale di Vienna Schoenborn. Dalla Commissione cardinalizia esce anche il cardinale di San Paolo del Brasile, Odilio Scherer, che era stato indicato come il candidato della Curia nell'ultimo Conclave ed entra il canadese Thomas Christopher Collins, arcivescovo di Toronto. L'unico membro confermato è dunque il cardinale francese Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e ex ministro degli esteri di Papa Wojtyla. Secondo fonti accreditate il cardinale Bertone aveva chiesto a Francesco di poter mantenere la presidenza di questo organismo anche dopo l'uscita dalla Segreteria di Stato, ma non è stato accontentato. Ed appare inattesa anche l'uscita del presidente dell'Apsa, Calcagno, che era stato inserito nella Commissione appena lo scorso 16 febbraio, quando Benedetto XVI, che 5 giorni prima aveva annunciato la sua rinuncia, rinnovò tutti gli altri membri per un quinquennio, durato in realtà - per volontà di Bergoglio - esattamente 11 mesi. La decisione - presa da Francesco - di rinnovare la commissione cardinalizia di vigilanza sembra escludere la chiusura imminente dello Ior, indicata dallo stesso pontefice come una delle possibili e più drastiche soluzioni della questione relativa alla banca vaticana. Sull'aereo che lo riportava in Italia dopo la Gmg di Rio de Janeiro, nella sua conferenza stampa, Bergoglio aveva detto infatti: "Io non so come finirà lo Ior; alcuni dicono che, forse, è meglio che sia una banca, altri che sia un fondo di aiuto, altri dicono di chiuderlo. Mah! Si sentono queste voci. Io non so. Io mi fido del lavoro delle persone dello Ior, che stanno lavorando su questo, anche della commissione". Il riferimento del Papa - lo si era intuito sull'aereo e lo si comprende con certezza oggi - non era pero' alla commissione cardinalizia rinnovata il 16 febbraio da Ratzinger e Bertone (da lui praticamente sfiduciata) ma a quella "referente", cioè d'inchiesta, istituita da Francesco all'indomani dell'arresto di monsignor Nunzio Scarano, il contabile dell'Apsa arrestato dalla Guardia di Finanza con l'accusa di riciclare attraverso lo Ior ingenti somme di denaro per conto di suoi amici, meritandosi così un tagliente commento di Francesco in quella stessa conversazione con i media: "non è la beata Imelda". Alla testa di questo organismo, che a breve esaurirà il suo mandato, il Papa aveva voluto come presidente il cardinale salesiano ed ex bibliotecario e archivista di Santa Romana Chiesa, Renato Farina. E quasi immediatamente alla nascita di questo nuovo organismo seguì la costituzione di una seconda commissione referente per le finanze vaticane, incaricata di indagare cioè sull'attività di tutti i dicasteri economici e sugli sprechi dell'intera Curia Romana. Un'iniziativa quella delle due commissioni d'inchiesta che Francesco spiegò così ai giornalisti: "Avrei voluto occuparmi della parte economica l'anno prossimo, ma l'agenda e' cambiata a causa delle circostanze che voi conoscete e che sono di dominio pubblico; sono apparsi problemi che dovevano essere affrontati. Il primo: il problema dello Ior, ossia, come incamminarlo, come delinearlo, come riformularlo, come sanare quello che c'è da sanare, e qui c'è la prima Commissione di riferimento, questo è il nome. Voi conoscete il chirografo, quello che si chiede, quelli che la integrano, tutto. Poi abbiamo avuto la riunione della Commissione dei 15 cardinali che si occupano degli aspetti economici della Santa Sede. Provengono da tutte le parti del mondo. E lì, preparando questa riunione, si vide la necessità di fare una unica Commissione di riferimento per tutta l'economia della Santa Sede. Ossia fu affrontato il problema economico fuori agenda, però queste cose succedono quando nell'ufficio di governo uno va da una parte, ma gli tirano una pallonata dall'altra parte, e la devi parare. Non è così? Quindi, la vita è così, ma anche questo è il bello della vita". Dopo aver pronunciato in spagnolo le frasi precedenti, Francesco ha poi aggiunto in italiano: "il presidente dello Ior rimane, lo stesso che era prima; invece il direttore e il vicedirettore hanno dato le dimissioni. Ma questo, io non saprei dirle come finirà questa storia, e questo è bello anche, perché si trova, si cerca; siamo umani, in questo; dobbiamo trovare il meglio. Ma, questo sì; ma le caratteristiche dello Ior - sia banca, sia fondo di aiuto, sia qualsiasi cosa sia - trasparenza e onestà. Questo dev'essere così".