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Stamina, da 36 pazienti non emergono prove di miglioramento

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La Procura di Torino non sarebbe orientata a chiedere ulteriori proroghe per l'inchiesta sulla Stamina Foundation

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Non emergono prove concrete di miglioramenti fra i 36 pazienti in cura con il metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia. È quanto risulta da una sintesi delle cartelle cliniche consegnate in forma secretata dalla struttura sanitaria lombarda al primo Comitato scientifico, nominato dal ministero della Salute per valutare la metodica messa a punto da Davide Vannoni. Nelle analisi dei singoli pazienti sono riportate il numero di infusioni effettuate da ciascun malato e la patologia di cui soffre, seguite da una valutazione generale delle condizioni dei pazienti, in cui si riportano situazioni stazionarie, peggioramenti o, in qualche caso, miglioramenti ma riferiti a livello soggettivo da parte del malato o dei suoi familiari. In molti casi la casella valutazione terapia non risulta compilata. Per quanto riguarda il paziente affetto da atrofia multisistemica deceduto circa due settimane dopo la prima infusione, nella scheda si evidenzia soltanto: "Non si hanno notizie di eventi avversi dopo l'infusione". Intanto, la Procura di Torino non sarebbe orientata a chiedere ulteriori proroghe per l'inchiesta sulla Stamina Foundation, i cui termini stanno per scadere. È quanto si apprende da fonti giudiziarie. Già nei prossimi giorni il pm che conduce l'inchiesta, Raffaele Guariniello, ricevuti gli esiti della consulenza commissionata a un gruppo di medici farmacologi potrebbe inviare gli avvisi di chiusura indagine alle persone coinvolte nell'inchiesta.

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