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Serial Killer in fuga, prime tracce in autostrada

Posto di blocco

Segnalazione da Lavagna, sequestrato un video rivelatosi poi un falso allarme. Numerosi posti di blocco

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Il serial killer evaso martedì mattina durante il permesso dal carcere di Marassi, dopo aver lasciato il panettiere, ha imboccato l'autostrada a bordo di una Panda Van verde. A 48 ore dalla sua scomparsa parte da qui l'inchiesta della procura di Genova, coordinata dal pm Alberto Landolfi, per rintracciare il fuggiasco. E intanto il giudice del Tribunale di sorveglianza Daniela Verrina afferma che il permesso a Bartolomeo Gagliano "è stato rilasciato su basi legittime, dopo un lungo studio delle relazioni che riportavano da tempo una compensazione del disturbo psichiatrico, lucidità, capacità di collaborare, tranquillità e nessun rilievo psicopatologico". Queste sono le ultime notizie dopo una notte di vane ricerche in tutta Italia per rintracciare Bartolomeo Gagliano, il carcerato di 55 anni evaso a Genova martedì mattina durante un permesso in cui si era recato a trovare la madre a Savona. Gagliano, condannato per due omicidi, sospettato di un terzo e accusato per un tentato omicidio, e con numerosi precedenti penali alle spalle, si è allontanato a bordo di una Panda Van verde targata CV848AW sottratta al panettiere che sotto la minaccia di una pistola è stato costretto a condurlo da Savona a Genova. Li' Gagliano lo ha fatto scendere dall'auto. Le indagini proseguono a tappeto con posti di blocco, controlli in stazioni ferroviarie e dei bus, sistemi elettronici di rilevamento targhe e tecniche tradizionali di ricerca. "Ormai Bartolomeo Gagliano era diventato una persona tranquilla. Era seguito da un pool di esperti che lo teneva sotto controllo e di lui credevamo di poterci fidare per il rientro - ha detto il direttore del carcere di Marassi Salvatore Mazzeo, sorpreso dall'evasione di Gagliano -. Era al suo secondo permesso, la prima volta era rientrato e anche in questo crediamo volesse rientrare. Alle 6 di ieri mattina ha costretto un uomo di Savona a portarlo a Genova proprio perché alle 9 aveva il rientro. Ha cambiato idea all'ultimo momento. E' stato vittima di un attimo di follia". Mazzeo ha aggiunto che il magistrato di sorveglianza che gli ha concesso il permesso "lo ha fatto con grande scrupolo e sulla base della valutazione degli esperti che lo seguivano, psichiatri e assistenti sociali". Mazzeo ha concluso dicendo che "Meno dell'uno per cento dei detenuti in permesso evadono. Noi non abbiamo valutazioni certe ma statistiche. Per noi sarebbe rientrato, avendo anche solo un anno e poco più da scontare".   IL PROCURATORE CAPO "Non c'è nessun avvertimento particolare da dare alla popolazione" ma "certamente Gagliano è un soggetto potenzialmente pericoloso, anche se, al momento, solo in linea teorica". Così il procuratore capo, Michele Di Lecce, circa l'evasione del pluriomicida che era in permesso premio. "Non possiamo ignorare l'esistenza del problema delle carceri a fronte di un episodio certamente spiacevole, che tutti avremmo preferito non si fosse verificato, ma che rimane comunque un episodio isolato". Il caso di Gagliano "può far pensare - ha aggiunto Di Lecce - e si può discutere in via teorica" sull'istituto giuridico del permesso premio "ma - ha concluso - non si può partire da un esempio per affrontare un problema più generale che è enorme come quello delle carceri nel nostro paese".   SEQUESTRATO UN VIDEO DELL'OSPEDALE DI LAVAGNA Un video effettuato dal sistema di sorveglianza del pronto soccorso dell'ospedale di Lavagna è stato sequestrato dai carabinieri: nei filmati potrebbe esserci l'immagine di Bartolomeo Gagliano. Il personale del pronto soccorso ha segnalato ai militari che un uomo sospetto, dalle fattezze simili a Gagliano, si aggirava nei pressi del pronto soccorso del levante genovese. Quando gli sono stati chiesti i documenti, questi si è allontanato senza fornire le proprie generalità. Il fatto è successo ieri sera. In nottata sono stati fatti i primi raffronti sulle immagini del filmato, anche grazie all'aiuto di personale della polizia penitenziaria che lo frequentava direttamente. In mattinata il filmato si è dimostrato poi essere un falso allarme. Le tre infermiere che hanno assistito l'uomo si sono fatte suggestionare: dall'esame del filmato delle telecamere del sistema di videosorveglianza dell'ospedale, i carabinieri hanno escluso che si tratti del serial killer evaso.   LA FUGA Gagliano è scappato a bordo di una Panda Van verde chiaro targata CV848AW che ha sottratto ad un panettiere martedi mattina poco dopo le sei, quando lo ha fermato, brandendo una pistola, mentre terminava il suo giro di consegne, e si è fatto accompagnare a Genova. Nella casa circondariale di Marassi Gagliano era detenuto in una cella singola al secondo piano, sezione sesta del Marassi, un'area in regime aperto in cui sono reclusi soggetti classificati come "particolari" controllati da agenti esperti. In buone condizioni di allenamento fisico, non aveva dato segnali di aggressività con gli altri detenbutui e gli agenti.  

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