«Il grido dei poveri non ci lasci indifferenti»
«Ma quanta gente!». Per Papa Francesco era la prima volta del tradizionale omaggio all’Immacolata Concezione in Piazza di Spagna e la sua esclamazione testimonia la sorpreso per la grande partecipazione e il calore con cui i romani (e non solo) si sono uniti al Pontefice nell’atto di venerazione alla Madonna. Francesco è arrivato a bordo della solita utilitaria in via Condotti, dove, davanti alla chiesa della SS. Trinità, è sceso per salutare i rappresentanti dell’Associazione commercianti che gli hanno donato un calice. Poi è risalito in auto sul sedile anteriore, col finestrino abbassato, per salutare la folla straboccante che dal primo pomeriggio si è assiepata dietro le transenne, mettendo per un po’ da parte l’atmosfera consumistica dello shopping prenatalizio. Quando è arrivato in Piazza di Spagna, il Papa ha espresso il suo stupore, ha raccolto un fiore che gli ha lanciato un’anziana e soprattutto ha salutato i 150 malati dell’Unitalsi, 50 dei quali provenienti dalle zone alluvionate della Sardegna. Ad accogliere il Pontefice c’erano il cardinal vicario Vallini e il sindaco Marino, con il quale alla fine Francesco ha scambiato un caloroso abbraccio. «Aiutaci a rimanere in ascolto attento della voce del Signore: il grido dei poveri non ci lasci mai indifferenti, la sofferenza dei malati e di chi è nel bisogno non ci trovi distratti, la solitudine degli anziani e la fragilità dei bambini ci commuovano, ogni vita umana sia da tutti noi sempre amata e venerata». È il cuore della preghiera appassionata rivolta dal Papa alla Madonna «Tutta Bella». Già all’Angelus, Francesco aveva annunciato che avrebbe pregato ai piedi dell’Immacolata per «un atto di devozione filiale a Maria, per affidarle la città di Roma, la Chiesa e l’intera umanità». Commentando le letture della Messa e il ruolo svolto dalla Madonna nella storia della Redenzione, il Papa aveva ricordato che quella ragazza di un paesino sperduto della Galilea «non si è mai allontanata da quell’amore» di Dio «che salva il mondo». Francesco ha spiegato che «il mistero di questa ragazza di Nazareth, che è nel cuore di Dio, non ci è estraneo. Infatti Dio posa il suo sguardo d’amore su ogni uomo e ogni donna!». E ha invitato a imparare da lei «a essere più umili, e anche più coraggiosi nel seguire la Parola di Dio». Ai piedi della statua della Vergine ancora una richiesta di aiuto partita dal cuore: «Fa’ che non smarriamo il significato del nostro cammino terreno - ha implorato il Papa - la luce gentile della fede illumini i nostri giorni, la forza consolante della speranza orienti i nostri passi, il calore contagioso dell’amore animi il nostro cuore, gli occhi di noi tutti rimangano ben fissi là, in Dio, dove è la vera gioia». Al termine dell’omaggio in Piazza di Spagna il Papa si è intrattenuto ancora un po’ con i malati, come è nel suo stile, malgrado il «pressing» della sicurezza. Poi si è allontanato e mentre i vigili sono stati costretti a chiudere via del Tritone al transito di auto e bus per consentire il deflusso della folla straripante, il Papa ha raggiunto la basilica di S. Maria Maggiore per pregare davanti all’icona della «Salus Populi Romani», che gli è particolarmente cara. Francesco si è fermato meno di mezz’ora. Alle 17.15 è uscito, ha salutato la folla di romani che si era radunata anche all’Esquilino per poi tornare a S. Marta.