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Ragazzina violentata dal branco a Molfetta: quattro arresti

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La vittima ha aspettato a denunciare i suoi aguzzini per timore di nuove aggressioni. Coinvolti altri minorenni ancora da identificare

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Nel giorno in cui si celebra la giornata contro la violenza sulle donne arriva la notizia di quattro ragazzi maggiorenni arrestati dai carabinieri con l'accusa di aver fatto parte di un branco che ha violentato e minacciato una ragazzina di 14 anni a Molfetta. L'arresto, in esecuzione dell'ordinanza di custodia emessa dal gip del Tribunale di Trani con le accuse di violenza sessuale di gruppo e sequestro di persona, il tutto aggravato dal fatto che la vittima fosse minorenne. Restano ancora da indentificare gli altri membri del gruppo, alcuni minorenni. I fatti risalgono alla primavera e all'estate dello scorso anno, ma la vittima ha trovato il coraggio di denunciare le violenze solo in un secondo tempo, terrorizzata dal fatto che il «branco» la potesse di nuovo aggredire. Le indagini dei militari, coordinate dal sostituto procuratore di Trani Mirella Conticelli, hanno consentito di acquisire un quadro indiziario gravissimo a carico degli arrestati, tutti ai domiciliari. Complessivamente sarebbero una decina i responsabili delle violenze, tra loro almeno tre adolescenti. Stando a quanto si è appreso sinora l'azione del branco sarebbe stata innescata da un falso profilo della ragazzina su un social network. Tre degli arrestati hanno 21 anni, mentre il quarto, ne ha compiuti 26, e tre sono già noti alle forze di polizia. Al vaglio della Procura dei minori è invece la posizione di tre minorenni, anche loro sospettati di violenza sessuale di gruppo aggravata e sequestro di persona nei confronti della ragazzina, che sembra li conoscesse solo di vista. Una sera di primavera dello scorso anno, convinta a fare un giro in scooter, era stata avvicinata da un gruppo di 10 giovani, ma poi sarebbe stata trascinata in un luogo appartato, dove in cinque avrebbero a turno abusato di lei, sotto gli occhi degli altri. Questo tremendo episodio è stato solo l'inizio di una lunga serie di violenze alla quale la ragazza è stata sottoposta dal branco, che ha continuato ad abusare di lei in più circostanze dietro minaccia di raccontare in giro quanto era accaduto. Inutile il tentativo della ragazza di liberarsi dall'incubo gettando via il telefono cellulare, infatti, dopo un periodo di relativa calma, il branco si sarebbe nuovamente fatto avanti. Il terrore che quell'incubo potesse tornare di nuovo avrebbe indotto la ragazzina a rivolgersi ai carabinieri e a raccontare tutto.

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