Giornata dell'Infanzia, Save the Children in campo con 14 regioni
È che gli occhi dovrebbero avere lo stesso sguardo, per tutti, ricchi e poveri. Un’utopia l’uguaglianza? No, quando lo sguardo in questione è quello di bambini che hanno la sola colpa di essere nati in una culla sbagliata. Sbagliata perché al suo interno esiste una realtà sigillata a cera lacca con il marchio ben in evidenza di «limiti». Mancanza di strutture sanitarie, di cure mediche, abbandono scolastico, malnutrizione, sfruttamento del lavoro. Questa è l’esistenza che diamo loro? Per non parlare poi del mancato diritto alla vita. La stessa vita per la quale tenaci le piccole creature camminano ogni giorno, a piedini nudi, per raggiungere la fonte di «sor’Acqua la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta». Il loro cantico oggi va ascoltato. È dal 1919 che Save the Children lotta per i diritti dei bambini e per migliorare le loro condizioni di vita. Eglantyne Jebb, sua fondatrice espresse sin da subito le sue idee: «Credo che dovremmo reclamare diritti imprescindibili per i bambini e lottare per il loro riconoscimento universale». Oggi quelle idee si sono concretizzate in azioni umane, gesti nobili e semplici, potenti come il senso del diritto alla vita. Il 20 novembre è la Giornata Mondiale per l’infanzia e Save the Children, insieme a 14 regioni italiane, festeggerà con iniziative speciali. C’è il bambino che «ha» e il bambino che «non ha», e per una spietata equazione matematica il primo ha 35 volte di più le possibilità di accedere alle risorse rispetto al secondo che invece muore, anche sotto i 5 anni. Secondo il nuovo rapporto dell’Organizzazione, che raccoglie i dati relativi a 32 paesi, il gap tra i bambini poveri e quelli ricchi a livello globale è cresciuto del 35% rispetto al 1990. Il progresso sembra incapace di raggiungere i poveri tra i poveri, ma la disuguaglianza va combattuta. L’elastico di ingiustizia, che teso tira tra i lati opposti di questa triste e spietata realtà, va allentato. Le fastidiose mosche volino altrove, lontano dai bambini.