Caso Paolini, il "collega" Fortini: lo invidio, ora è il più famoso di tutti
L'immagine di Mauro Fortini, presenzialista di "mestiere", come dice lui, è legata a doppio filo con quella di Gabriele Paolini, famoso "disturbatore" televisivo arrestato domenica con le accuse pesantissime di induzione alla prostituzione minorile e pedopornografia. Dopo una giornata di lavoro dietro a politici, tutte le sere Fortini prende il treno e torna a casa, fuori Roma. Fortini, ha visto che sta succedendo? Ho visto e non ne sapevo nulla. E per fortuna, visto come si sta mettendo... Da quanto conosce Paolini? Dal '99 e una storia del genere non me la potevo proprio immaginare. Pensare che aveva dichiarato di volere la pena di morte per i pedofili. Comunque, è da almeno cinque anni che non ho più rapporti con lui, a eccezione per qualche parola scambiata al lavoro (dice proprio così: lavoro, ndi). Anche perché facciamo due cose diverse: lui è un disturbatore, io un presenzialista. Lei nella famosa cantina o a prendere il tè c'è mai stato? L’ultima volta che sono stato a casa sua è stato undici anni fa. Poi non ci siamo più sentiti, né con lui ne con i genitori. Tranne in giro, naturalmente, a lavoro. Comunque domani è confermato? C’è l’interrogatorio? Io sarò lì. Davvero? Ma non le sembra poco delicato andare a fare il presenzialista dove si svolge l’interrogatorio di un suo “collega”? No, il mestiere nostro è così. E' un lavoro dove non ci sono confini, non si deve guardare in faccia a nessuno. E poi, se fosse capitato a me... Sì? Se fosse capitato a me anche Gabriele avrebbe fatto lo stesso. Sarebbe venuto pure davanti al carcere perché quando c’è l’occasione mediatica non c’è collega che tenga, bisogna esserci. Lei che lo conosce bene, pensa che possa uscite pulito da questa vicenda? Mi sembra difficile, con quello che si legge sui giornali... Aspettiamo quello che esce domani, all'interrogatorio. Oggi però Paolini, tramite i suoi avvocati, ha respinto le accuse dicendo che era legato da un rapporto sentimentale a uno dei minori. Sì, l'ho sentito dire anche se oggi ho lavorato tutto il giorno. Sono stato tre ore al ministero dei Trasporti che c'era Lupi. Ma perché ha litigato con Paolini? A un certo punto mi voleva denunciare, mi accusava di aver messo in giro delle voci su di lui, ma non era vero. Era il 2007, poi ci siamo riavvicinati. Qualche mese fa abbiamo anche fatto una diretta insieme. Ma in tutti questi anni se la sarà fatta un'idea sulle sue frequentazioni... Fidanzati anche giovani ne ha sempre avuti, ma che io sappia mai minorenni. Quindi domani, giornata di lavoro come tutte le altre. Non le dispiace essere l'unico ad apparire sullo schermo? No, non mi dispiace. Poi adesso è tutto diverso. Si parla solo di Paolini... Non mi dirà che è invidioso? Certo, lo ammetto: ormai è il più famoso di tutti. Si parla solo di lui, col carcere è diventato una star. Come diceva quello? Bene o male, l'importante è che se ne parli.