False fatturazioni, indagata la figlia di Vietti
La familiare del vicepresidente del Csm coinvolta in un'inchiesta su società di recupero crediti
Un corso professionale, fondi pubblici, politici, avvocati, parenti, amici, sedicenti ingegneri, ex dipendenti delle Poste e un Madoff del Murattiano. Potrebbe sembrare la «solita» inchiesta giudiziaria sulla pubblica amministrazione. Ma in questo caso nell'indagine spuntano anche nomi «eccellenti». Come, ad esempio, quello della figlia del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Maria Margherita Vietti, avvocato di 30 anni coinvolta in un procedimento aperto dalla procura di Bari che ha chiesto e ottenuto la proroga delle indagini dal gip. Il nome del parente di Michele Vietti si trova nel capo d'imputazione insieme ad altri 24 indagati, a vario titolo, per reati contabili e fiscali. L'inchiesta è partita da un corso professionale che sarebbe stato pagato con fondi pubblici e che non sarebbe mai stato svolto. La Guardia di Finanza di Bari ha iniziato a indagare su una società di recupero crediti, e da qui avrebbe scoperto una maxi evasione fiscale in cui sono poi rimasti coinvolti 25 indagati, tra i quali la figlia di Vietti, avvocato torinese. Si tratta di un'indagine che nasconde contorni ancora da chiarire, come ad esempio la pozione del consigliere regionale pugliese Salvatore Greco e di suo fratello, Francesco, che sarebbero stati beffati e che poi sono stati anche indagati con l'accusa di riciclaggio. Nel fascicolo, coordinato dalla magistratura barese, viene ipotizzato che l'imprenditore napoletano Antonio Turino, di 47 anni, titolare della «All Service Finance» di Bari, abbia emesso e utilizzato fatture contraffatte, falsificando così le dichiarazioni dei redditi degli anni che vanno dal 2008 al 2011. Di false fatturazioni risponde anche Margherita Vietti, quest'ultima, in relazione all'attività di un'altra società di recupero crediti, la «Teti srl» di Torino, aperta nel 2005 e cancellata a fine luglio. Il capolista degli indagati, Antonio Turino, secondo la Finanza, avrebbe gonfiato i costi della All Service usando false fatture emesse a fronte di prestazioni inesistenti, come falsi contratti pubblicitari. La figlia di Vietti, in base alle indagini della procura di Bari, avrebbe provato a inserirsi proprio in questo business.
Dai blog
Generazione AI: tra i giovani italiani ChatGPT sorpassa TikTok e Instagram
A Sanremo Conti scommette sui giovani: chi c'è nel cast
Lazio, due squilli nel deserto