La Chiesa si interroga sul futuro della famiglia
Indetta per il 2014 l'assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi. Ma non si parlerà solo di divorziati risposati. Il portavoce vaticano frena sulle fughe in avanti della diocesi di Friburgo
Un pilastro della società, messo troppo spesso in discussione. Ma anche una ferita aperta con i tanti matrimoni falliti e le crisi esistenziali e di fede che ne seguono. La famiglia riveste da sempre un ruolo centrale per la Chiesa e alla famiglia è dedicato il Sinodo straordinario convocato oggi. Si terrà in Vaticano, dal 5 al 19 ottobre 2014 e il tema sarà «Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell'evangelizzazione». Papa Francesco aveva parlato più volte dell'argomento: sull'aereo che lo riportava in Italia da Rio; nell'incontro del 16 settembre scorso con i sacerdoti romani; nell'intervista a La Civiltà Cattolica e ancora nel recente viaggio ad Assisi. Senza dubbio sarà affrontato il problema dei sacramenti ai divorziati risposati. Ma non si limiterà a questo. «Il problema – aveva detto Francesco parlando al clero della sua diocesi – non si può ridurre soltanto» a se sia possibile «fare la comunione o no, perché chi pone il problema in quei termini non capisce qual è il vero problema». Che, aveva aggiunto, è un «problema grave, di responsabilità della Chiesa nei riguardi delle famiglie che vivono in questa situazione». Il Papa aveva parlato delle nullità matrimoniali come di una «vera periferia esistenziale». Nel suo colloquio con il direttore della Civiltà Cattolica, poi, il Papa aveva detto: «Penso anche alla situazione di una donna che ha avuto alle spalle un matrimonio fallito nel quale ha pure abortito. Poi questa donna si è risposata e adesso è serena con cinque figli. L'aborto le pesa enormemente ed è sinceramente pentita. Vorrebbe andare avanti nella vita cristiana. Che cosa fa il confessore? Non possiamo insistere solo sulle questioni legate ad aborto, matrimonio omosessuale e uso dei metodi contraccettivi. Questo non è possibile. Io non ho parlato molto di queste cose, e questo mi è stato rimproverato. Ma quando se ne parla, bisogna parlarne in un contesto. Il parere della Chiesa, del resto, lo si conosce, e io sono figlio della Chiesa, ma non è necessario parlarne in continuazione». In molti hanno frettolosamente interpretato queste parole come un'apertura su aborto, gay e divorziati. In realtà il Papa ha parlato della misericordia nei confronti delle persone ma ha anche ribadito che la dottrina è nota. Dunque la sfida pastorale, in questo caso, sarà trovare una strada per accompagnare queste persone. Ma senza fughe in avanti come quella della diocesi di Friburgo, dove un «vademecum» apre alla possibilità di amministrare i sacramenti ai divorziati risposati: «Proporre particolari soluzioni pastorali da parte di persone o di uffici locali può rischiare di ingenerare confusione - ha chiarito in una dichiarazione il direttore della sala stampa vaticana padre Lombardi - È bene mettere in rilievo l'importanza di condurre un cammino nella piena comunione della comunità ecclesiale». Piuttosto c'è da attendersi un taglio antropologico dei lavori, con le sfide che appunto attendono la famiglia in questo contesto di crisi non solo economica ma soprattutto di princìpi. All'Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi, la terza nella storia della Chiesa, parteciperanno i presidenti delle 114 Conferenze Episcopali nazionali e di quelle costituite da più nazioni, i patriarchi, gli arcivescovi maggiori, i metropoliti delle chiese metropolitane sui iuris delle chiese orientali cattoliche o i vescovi da loro designati, tre religiosi in rappresentanza degli istituti religiosi clericali eletti dall'Unione dei superiori generali e i capi dei dicasteri della Curia Romana.