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Folla commossa ai funerali delle vittime della strage sulla A16

POZZUOLI-C_WEB

Il rito celebrato nel Palasport di Pozzuoli dal vescovo Pascarella: «È difficile parlare di fronte a una simile tragedia». Poi l'invito a non abbandonare i familiari e al rispetto delle regole

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Uno strazio infinito, un dolore composto e silenzioso hanno accolto nel Palasport di Pozzuoli le bare delle 38 vittime dell'incidente avvenuto domenica sera sulla A16. I funerali, previsti alle 9.30, sono iniziati con un leggero ritardo, celebrati dal vescovo di Pozzuoli mons. Gennaro Pascarella. Le bare sono state disposte in fila ai piedi dell'altare. Ad assistere alle esequie in questo giorno di lutto nazionale sono arrivati da tutta Pozzuoli e dai comuni limitrofi, riempiendo il PalaTroncone di Monteruscello. Familiari, amici, membri della comunità venuti a portare l'ultimo saluto alle vittime. Tra loro anche il presidente del consiglio Enrico Letta, giunto a piedi. Per chi è rimasto fuori, è stato allestito un maxischermo. Tanti i gonfaloni dei Comuni campani, a rappresentare la solidarietà nei confronti di una comunità in lutto, a cominciare da quello Monteforte Irpino, dove si è verificata la tragedia. Il sindaco Antonio De Stefano e il suo vice Costantino Giordano hanno partecipato al rito mentre nei pressi del municipio si erano radunati semplici cittadini che ieri hanno prestato assistenza ai familiari delle vittime e che oggi vogliono partecipare al dolore e alla preghiera. «Hanno avuto parole di ringraziamento che mi hanno commosso - dice De Stefano - a noi è sembrato di aver fatto veramente il minimo. Spero di incontrare tutti in futuro, con più calma per stringere questo legame che si è creato spontaneamente in un momento di dolore così forte». All'esterno del palazzetto è stato affisso uno striscione di condoglianze e vicinanza, a nome dei «Pozzuoli ultras». Tra le personalità giunte a Pozzuoli per i funerali anche il garante per l'infanzia Spadafora, che poi visiterà tre dei bambini feriti e ricoverati al Santobono di Napoli, il segretario del Pd Epifani, il ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo: «È una giornata di grande lutto - ha detto entrando nel palasport - non è una giornata di dichiarazioni ma di preghiera. Per le famiglie è la giornata del pianto e della sofferenza, dobbiamo avere rispetto per loro. Faremo il possibile per aiutarle», ha assicurato. Prima della Messa è stato recitato il rosario, in un clima torrido per il gran caldo e l'umidità, poi sono stati letti i nomi delle 38 vittime, salutate con un grande applauso dalle circa 5000 persone presenti nel palazzetto. All'omelia mons. Pascarella ha detto che «di fronte a una tragedia in cui sono state stroncate tante vite umane forte è lo sconcerto, è difficile parlare. Verrebbe solo di tacere o gridare il proprio dolore. Solo nella parola di Dio troviamo un orizzonte di speranza. Lo sguardo va sul Crocifisso trafitto». Poi ha citato le parole di Papa Francesco alla Via Crucis di Copacabana: «Gesù con la sua Croce percorre le nostre strade e prende su di sè le nostre paure, le nostre sofferenze, anche più profonde». E ha fatto riferimento alla speranza: «A ognuno di noi Gesù dice coraggio, non sei solo a portare questa croce, io la porto con te, ho vinto la morte. La speranza cristiana ha un volto e un nome, Cristo crocifisso e risorto. Non toglie il dolore e le domande ma apre orizzonti oltre il tunnel oscuro della morte. La morte è come un taglio sul crudo della propria carne. Vogliamo aiutare questi fratelli a portare questa dura croce con la nostra solidarietà, non solo ora ma anche quando i riflettori si saranno spenti su questa tragedia devastante». Alle istituzioni civili e religiose l'appello a «non lasciare soli questi nostri fratelli» ma a tutti l'invito «al rispetto delle regole».

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