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«Nella Chiesa non deve esistere lotta per il potere»

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Il Papa nell'omelia a S. Marta. Oggi pomeriggio la visita di Francesco alla casa d'accoglienza Dono di Maria gestita dalle suore di Madre Teresa

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Papa Francesco mette in guardia dalla lotta per il potere nella Chiesa che tuttavia «non è cosa di questi giorni», è «cominciata là proprio con Gesù». Lo ha fatto nelle riflessioni durante la Messa celebrata a S. Marta commentando il passaggio del Vangelo in cui gli apostoli discutevano su chi fosse il più grande tra loro. Come riferisce la Radio Vaticana, il Pontefice ha sottolineato che «nella chiave evangelica di Gesù, la lotta per il potere nella Chiesa non deve esistere» perché il vero potere insegnato dal Signore «con il suo esempio» è «il potere del servizio. Come lo ha fatto Lui, che è venuto non a farsi servire, ma a servire, e il suo servizio è stato proprio un servizio della Croce. Lui si è abbassato fino alla morte, alla morte di Croce, per noi, per servire noi, per salvare noi. E non c'è nella Chiesa nessun'altra strada per andare avanti. Per il cristiano, andare avanti, progredire significa abbassarsi. Se noi non impariamo questa regola cristiana, mai, mai potremo capire il vero messaggio di Gesù sul potere». Nella Chiesa, ha aggiunto, «il più grande è quello che più serve, che più è al servizio degli altri. Questa è la regola». Anche se, dalle origini fino ad ora, ci sono state «lotte di potere nella Chiesa» anche «nella nostra maniera di parlare: quando a una persona danno una carica che secondo gli occhi del mondo è una carica superiore, si dice: Ah, questa donna è stata promossa a presidente di quell'associazione e questo uomo è stato promosso... Questo verbo, promuovere: sì, è un verbo bello, si deve usare nella Chiesa. Sì: questo è stato promosso alla Croce, questo è stato promosso alla umiliazione. Quella è la vera promozione, quella che ci "assomiglia meglio" a Gesù!». Oggi pomeriggio il Papa visiterà la casa d'accoglienza «Dono di Maria» in Vaticano che festeggia i 25 anni dalla sua fondazione. La gestione della struttura è affidata alle missionarie della Carità fondate da madre Teresa di Calcutta. Nel corso della visita, il Pontefice incontrerà la superiora suor Michelle, le altre suore, i volontari e gli assistiti. La stuttura fu voluta da Giovanni Paolo II quando vide, al suo rientro da un viaggio in India, molti barboni che dormivano sotto il colonnato di San Pietro.

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