Genova, continuano le ricerche dei due scomparsi
I sommozzatori al lavoro tutta la notte aprono un varco tra le macerie della torre-piloti ma non riescono ancora a raggiungere la zona dove sono incastrati i corpi dei militari della Guardia Costiera
Sono proseguite tutta la notte le ricerche dei due dispersi nella tragedia della Jolly Nero, i militari della Guardia Costiera Francesco Cetrola e Giovanni Iacoviello. I sommozzatori di vigili del fuoco, carabinieri, polizia Esercito, Guardia di Finanza e di una ditta privata, dopo avere aperto un varco tra le macerie sommerse della torre di controllo stanno cercando di raggiungere la zona dove i due corpi sono rimasti incastrati. Il bilancio, quindi, al momento, rimane quello di sette cadaveri recuperati, due dispersi e quattro feriti ricoverati in ospedale. Sull'incidente avvenuto lunedì sera intorno alle 23.30, quando il portacontainer della flotta Messina si è schiantato contro Molo Giano, abbattendo la torre di controllo dei piloti, intanto continuano le indagini per verificare se si sia trattato di un guasto ai motori o per errore umano. Due gli indagati: il comandante della Jolly Nero, Roberto Paoloni, e il pilota salito a bordo per le manovre da effettuare in porto, Antonio Anfossi. Sono accusati di omicidio colposo plurimo. «Ma stiamo valutando - ha precisato il procuratore Michele Di Lecce - anche altre ipotesi di reato. In particolare l'ipotesi di attentato alla sicurezza dei trasporti». E altre persone, ha aggiunto, potrebbero essere iscritte nel registro degli indagati. La procura ha acquisito il Vdr (la scatola nera installata sulle imbarcazioni) per ricostruire i fatti: «In questo momento non si può seriamente parlare di responsabilità perché bisogna prima ricostruire i fatti», ha detto Di Lecce, sottolineando che solo «una volta ricostruiti i comportamenti» sarà possibile stabilire le responsabilità. In particolare si sta cercando di verificare se il disastro sia stato causato da un errore umano o da un problema alle strumentazioni. Intanto la città si stringe intorno alle famiglie delle vittime e dei dispersi. Una giornata di lutto è stata dichiarata per oggi, con bandiere a mezz'asta in tutta la città. Ieri il premier Enrico Letta è stato a Genova per visitare i feriti in ospdale. «Sono qui - ha spiegato - soltanto per portare la solidarietà del Paese interno alla città di Genova, e naturalmente la vicinanza ai feriti e alle famiglie delle vittime. Sono stato in ospedale a visitare i feriti». «È una tragedia immane - ha proseguito - credo che non ci sia altro da aggiungere in questo momento». Ecco i nomi delle vittime finora accertate del disastro al porto di Genova: Marco De Cardussio, 37 anni, sottoufficiale della guardia costiera; Sergio Basso, operatore radio dei Rimorchiatori di Genova, civile; Maurizio Potenza, operatore radio piloti Genova; Davide Morella, 33 anni, guardia costiera; Michele Robazza, 31 anni, pilota del porto; Daniele Fratantonio, 30 anni, guardia costiera; Giuseppe Tusa, guardia costiera. Scampato per un cambio turno Bruno Prinz, operatore radio piloti, che aveva dato un cambio turno a Maurizio Potenza, finito al suo posto nella lista delle vittime. «Dovevo essere lì - racconta - perché era il mio turno. Sono disperato».