Caso Ilva: il sindaco di Taranto non si dimette
Ezio Stefano ha replicato alle contestazioni degli ambientalisti: «Ho ricevuto centinaia di messaggi di solidarietà dai cittadini ma nessun atto giudiziario dalla Procura»
Il sindaco di Taranto Ezio Stefano resta al suo posto. In una conferenza stampa convocata a Palazzo di Città ha detto che «Ai dieci-quindici ambientalisti che sono venuti qui in Municipio a contestarmi e a chiedere le mie dimissioni da sindaco, replico dicendo che in questi giorni ho avuto centinaia di messaggi da parte di cittadini che mi hanno chiesto di restare al mio posto». Erano presenti anche molti esponenti della sua maggioranza di centrosinistra, a testimoniare il sostegno nei confronti di Stefano, che ha confermato che non si dimetterà a seguito della sua iscrizione, da parte della Procura, nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'inquinamento provocato dall'Ilva. Abuso di ufficio e omissioni di atti di ufficio sono le due ipotesi di reato per le quali Stefano è indagato. «A oggi non ho ricevuto alcun atto giudiziario ma non esiste proprio che possa dimettermi sulla base dell'esposto presentato in Procura da Condemi» ha ribadito Stefano, riferendosi alla denuncia presentata dal consigliere comunale del Pdl che alle amministrative di un anno fa lo sfidò come candidato sindaco. Stefano ha quindi ripercorso tutte le iniziative assunte sull'Ilva e sull'ambiente partendo dall'esposto che nel 2011 consegnò alla Procura di Taranto a cui chiese di indagare sull'impatto ambientale dell'Ilva, un esposto, ha rammentato Stefano, «che lo stesso procuratore ha definito corposo e circostanziato». Stefano ha puntualizzato anche le diverse priorità che attendono risposta. Ha così parlato delle bonifiche da avviare ma anche del rilancio del porto e del progetto del Distripark «cui dobbiamo dare un seguito concreto se non vogliamo vanificare 20 anni e anche una delle prospettive di ripresa di Taranto». Infine il sindaco ha annunciato che il 7 maggio sarà a Roma per un incontro con i parlamentari pugliesi. Tra il tavolo istituzionale per Taranto attivato un anno fa dall'ex premier Mario Monti e il riferimento fatto ieri, nel discorso alla Camera, all'Ilva di Taranto dal premier Enrico Letta - per il quale casi del genere non devono più ripetersi -, l'obiettivo del sindaco è chiaro: tenere alta l'attenzione dell'esecutivo sull'emergenza Taranto.