Sette arresti per reati ambientali a Messina
Nel mirino della Forestale i vertici della Palumbo Spa che gestisce il cantiere navale del capoluogo siciliano
Indagine sul cantiere navale di Messina per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati ambientali, in particolare traffico illecito organizzato di rifiuti speciali. Un autentico ciclone giudiziario si è abbattuto sui vertici della Palumbo Spa. In sette sono finiti agli arresti domiciliari, a seguito dell'operazione del comando provinciale del Corpo Forestale di Messina, supportato dal Nucleo Operativo regionale di Palermo e dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di finanza di Messina, in esecuzione dell'ordinanza emessa dal gip Massimiliano Micale. Destinatari dei provvedimenti sono Raffaele Palumbo, 38 anni, Santo Scopelliti, 37, Diego De Domenico, 53, Mario Fiero, 38, tutti residenti a Messina; Antonino Palumbo, 63 anni, residente a Napoli; Walter Radin, 57, residente a Trieste, e Raffaele Donnarumma, 39, residente a Castellammare di Stabia. A vario titolo sono accusati «nell'ambito della conduzione del cantiere navale di Messina gestito dalla Palumbo Spa - spiegano gli investigatori - di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati ambientali». Ad Antonino e Raffaele Palumbo contestati anche la distruzione, soppressione e occultamento di atti pubblici. Il gip ha inoltre ordinato il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni fino alla concorrenza della somma di 226.000 euro, coincidente con il risparmio conseguito dalla Palumbo Spa per non aver proceduto allo smaltimento dei rifiuti speciali. Disposto il sequestro di 8 mezzi pesanti della «La Futura sud srl», utilizzati per i trasporti illegali. Indagati anche l'amministratrice di quest'ultima società e il titolare di una ditta di autostraporti. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Diego Capece Minutolo, sono partite da un controllo del febbraio 2011 del Corpo Forestale.