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Il Papa: «Dietro la calunnia c'è Satana»

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A Santa Marta ricorda che la Chiesa ha più martiri che nei primi secoli ed invoca la protezione della Madonna. Il premier spagnolo Rajoy dona al Pontefice la maglia della nazionale di calcio firmata dai campioni del mondo

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Con parole semplici ma altrettanto chiare, Papa Francesco ieri mattina nella consueta omelia della Messa a S. Marta ha spiegato che «noi tutti siamo peccatori: tutti. Abbiamo peccati. Ma la calunnia è un'altra cosa, vuole distruggere l'opera di Dio, nasce da una cosa molto cattiva: nasce dall'odio. E chi fa l'odio è Satana». Parole forti che condannano un atteggiamento purtroppo molto diffuso nella società contemporanea: «La calunnia - ha spiegato il Papa - distrugge l'opera di Dio nelle persone, nelle anime. La calunnia utilizza la menzogna per andare avanti. E non dubitiamo: dove c'è calunnia c'è Satana». Il Pontefice ha anche ripreso il tema affrontato ieri nell'appuntamento domenicale del Regina Coeli, quello della persecuzione dei cristiani: «Il tempo dei martiri non è finito: anche oggi possiamo dire, in verità, che la Chiesa ha più martiri che nei primi secoli. La Chiesa - ha aggiunto - ha tanti uomini e donne che sono calunniati, che sono perseguitati, che sono ammazzati in odio a Gesù, in odio alla fede: uno è ammazzato perché insegna catechismo, l'altro perché porta la croce. Oggi, in tanti Paesi, li calunniano, li perseguono... sono fratelli e sorelle nostri che oggi soffrono, in questo tempo dei martiri». Un'epoca di «tante turbolenze spirituali» da richiamare alla mente del Pontefice l'immagine di un'icona russa antica di secoli, quella della Madonna che copre con il suo manto il popolo di Dio. «Noi - ha invocato - preghiamo la Madonna che ci protegga, e nei tempi di turbolenza spirituale il posto più sicuro è sotto il manto della Madonna». Per il Pontefice, la Vergine «è la mamma che cura la Chiesa. Diciamole con fede: "Sotto la tua protezione, Madre, è la Chiesa. Cura la Chiesa"». Il Papa questa mattina ha anche ricevuto in udienza il premier spagnolo Mariano Rajoy. «Avevamo bisogno di un segnale di grande gioia, in questi tempi bui» ha detto il capo del Governo spagnolo. Il colloquio nella sala della Biblioteca è durato 24 minuti e il premier è stato accompagnato dalla consorte e dall'ambasciatore spagnolo presso la Santa Sede Eduardo Gutierrez Saens de Buroaga. Rajoy ha donato al Papa un prezioso volume del XVI secolo, «De Aetatibus Mundi Imagines» che riproduce le illustrazioni di vari mappamondi e gli ha consegnato anche una maglia della nazionale di calcio della Spagna firmata dai giocatori campioni del mondo. «Ho già ricevuto la maglia del San Lorenzo», ha ricordato Francesco, con riferimento al club argentino per il quale simpatizza. Il Pontefice ha quindi donato al premier spagnolo una penna artistica dei Musei Vaticani. Rajoy ha poi incontrato il segretario di Stato cardinale Bertone, che è stato invitato a pranzo nella sede dell'ambasciata spagnola presso la Santa Sede.

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