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Siria, liberi i quattro giornalisti. Lo annuncia il premier Monti

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Il ministro degli Esteri ad interim ha dato la notizia, ringraziando in particolare "L'Unità di Crisi della Farnesina e tutte le strutture dello Stato". "Sollievo e soddisfazione", sono state espressi anche dal Presidente della Repubblica Napolitano

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Siria, liberati i quattro italiani. I quattro giornalisti erano in Siria per un reportage sperimentale dal titolo «Silenzio, si muore». La Farnesina e la stessa Rai avevano da subito chiesto il silenzio stampa per favorire una soluzione positiva della vicenda. Erano trattenuti nel nord della Siria dal 4 aprile. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri ad interim, Mario Monti. «Desidero ringraziare - ha detto il premier - l'Unità di Crisi della Farnesina e tutte le strutture dello Stato che con impegno e professionalità hanno reso possibile l'esito positivo di questa vicenda, complicata dalla particolare pericolosità del contesto». Il presidente Monti, che ha seguito il caso sin dall'inizio, ha manifestato anche la sua «gratitudine agli organi di informazione che hanno responsabilmente aderito alla richiesta di attenersi ad una condotta di riserbo, favorendo così la soluzione della vicenda». "Sollievo e soddisfazione", sono state espresse anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano «È una bella giornata. La notizia della liberazione dei quattro colleghi ci fa tirare un sospiro di sollievo e ci fa gioire per il loro ritorno a casa. Ringrazio l'Unità di Crisi della Farnesina per il lavoro di queste settimane. Un grazie va anche ai mezzi di informazione che con grande senso di responsabilità hanno raccolto l'invito al silenzio stampa, che ha favorito la positiva soluzione della vicenda. Ora più che mai vanno accesi i riflettori, in particolare della Rai, sulla Siria e su tutte le altre guerre dimenticate». Così il segretario dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani, commenta, in una nota, la liberazione dei giornalisti italiani in Siria.

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