Fai rivendica pacchi bomba a Torino e Brescia
I plichi esplosivi erano arrivati nei giorni scorsi alla redazione del quotidiano La Stampa e a un'agenzia investigativa della città lombarda
Una lettera a firma «Fai-Fri» (Federazione anarchica informale-Fronte rivoluzionario informale) in cui si rivendicano i plichi esplosivi arrivati nei giorni scorsi alla redazione del quotidiano La Stampa e a un'agenzia investigativa di Brescia, è arrivata questa mattina alla redazione del Secolo XIX a Genova. Lo confermano fonti investigative torinesi che al momento non si sbilanciano in attesa di analizzare la missiva. Nella lettera, secondo quanto fa sapere il «Secolo XIX» sul suo sito web, ci sono riferimenti all'agguato contro l'ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi. Il Fai, che firma la rivendicazione, dedica le buste esplosive ad Alfredo Cospito e Nicola Gai, attualmente in carcere per il ferimento, e ad altri arrestati. Nella rivendicazione si annuncia poi «la prosecuzione della campagna anarchica iniziata proprio con la gambizzazione del manager e sono presenti chiare minacce ai giornalisti che si sono occupati della vicenda e delle inchieste sui movimenti anarco-insurrezionalisti». Intanto questa mattina un'auto de «La Stampa» è stata colpita da un lancio di sanpietrini a Torino, a Porta Palazzo, dove era in corso una protesta degli anarchici del Fai contro i tre arresti legati all'aggressione di un fotografo torinese. A bordo della vettura c'erano un cronista, un fotografo e un autista. Un gruppo di anarchici col volto coperto da un cappuccio si è staccato dal corteo per colpire la Bravo del giornale. Un cubetto di porfido ha sfondato il lunotto posteriore e ha colpito l'autista a un braccio. L'autista è attualmente visitato in ospedale.