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Il Papa porta la carezza di Gesù ai giovani in carcere

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Francesco ha celebrato la Messa in Coena Domini a Casal del Marmo. Commovente la lavanda dei piedi a 10 ragazzi e 2 ragazze. In mattinata ha spinto i preti ad andare nelle periferie dove c'è sofferenza

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Due appuntamenti di grande rilievo per Papa Francesco. Questa mattina ha celebrato a San Pietro la Messa crismale con circa 1600 sacerdoti e religiosi della diocesi di Roma. «Bisogna uscire a sperimentare la nostra unzione - ha detto il Pontefice - il suo potere e la sua efficacia redentrice: nelle "periferie" dove c'è sofferenza, c'è sangue versato, c'è cecità che desidera vedere, ci sono prigionieri di tanti cattivi padroni. Non è precisamente nelle autoesperienze o nelle introspezioni reiterate che incontriamo il Signore: i corsi di autoaiuto nella vita possono essere utili però vivere la nostra vita sacerdotale, passando da un corso all'altro, di metodo in metodo, porta a diventare pelagiani, a minimizzare il potere della grazia, che si attiva e cresce nella misura in cui, con fede, usciamo a dare noi stessi e a dare il Vangelo agli altri, a dare la poca unzione che abbiamo a coloro che non hanno niente di niente. L'unzione, cari fratelli, non è per profumare noi stessi e tanto meno perchè la conserviamo in un'ampolla, perchè l'olio diventerebbe rancido... e il cuore amaro». «Chi non esce da sè - ha aggiunto - invece di essere mediatore, diventa a poco a poco un intermediario, un gestore. Tutti conosciamo la differenza: l'intermediario e il gestore "hanno già la loro paga"». Con l'invito a non essere tristi, Francesco ha chiesto ai sacerdoti di «essere pastori con l'odore delle pecore». Nel pomeriggio toccante cerimonia nel carcere minorile di Casal del Marmo dove il Pontefice ha celebrato la Messa in Coena Domini con i ragazzi reclusi. A dodici di loro, tra cui due ragazze, ha lavato i piedi ripetendo il gesto di Gesù con gli apostoli: «Non è che dobbiamo lavarci i piedi tutti i giorni» ha scherzato. Poi, più seriamente, ha proseguito dicendo che bisogna seguire l'esempio di Cristo: «Pietro - ha sottolineato - non capiva ma Gesù ha spiegato il suo gesto. Se il Signore e il Maestro ha lavato i piedi ai discepoli - ha detto Francesco - anche voi dovrete fare altrettanto. Tra noi quello che è più in alto deve essere al servizio degli altri. E questo è un segno: lavare i piedi significa dire: io sono al tuo servizio. Dobbiamo aiutarci. Questo è ciò che Gesù ci insegna. E questo è ciò che io faccio. E lo faccio di cuore perché è il mio dovere come prete e come vescovo. È un dovere che mi viene dal cuore. Amo farlo perché il Signore così mi ha insegnato. Ma anche voi - ha concluso Papa Francesco - aiutateci sempre e così aiutandoci ci faremo del bene. Questo segno è una carezza di Gesù». Un gesto, ha detto, «commovente». «Un'esperienza molto forte - ha commentato il cardinale vicario Vallini, che ha concelebrato con il Pontefice - La presenza, la vicinanza, lo sguardo d'amore e le parole di Francesco hanno davvero toccato tutti». Al termine della visita, dopo un incontro in palestra durante il quale c'è stato uno scambio di doni (un inginocchiatoio e una croce per il Papa, uova e colomba per i ragazzi), Francesco ha incontrato il ministro della giustizia Paola Severino. «Ringrazio la signora ministro, le autorità e ringrazio voi ragazzi per l'accoglienza di oggi - ha detto il Papa nel congedarsi - Avanti e non lasciatevi rubare la speranza, sempre con la speranza avanti». Domani il Papa celebrerà la memoria liturgica della Passione a S. Pietro e in serata dalle 21.15 presiederà la Via Crucis al Colosseo.

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