controtempo

La voce ruvida di Jack Savoretti scalda anche il Teatro dell'Opera

Carlo Antini

La sua voce ruvida ha emozionato tutti. Correndo sulle pareti e scivolando sul velluto rosso di un Teatro dell'Opera felice di accogliere le sonorità del cantautorato più genuino. Le ballate acustiche di Jack Savoretti hanno la capacità di proiettarsi nel passato e nel futuro insieme. Si rifanno alla grande tradizione folk ma sanno interpretare lo spirito della modernità con la freschezza di un autore che non ha mai avuto paura di mettere in mostra le debolezze del cuore e dei sentimenti. Svelando dettagli su una vita e una poetica da vero bohémienne. Poco importa se il duetto con l'amica irlandese appena atterrata a Roma non è dei migliori. Savoretti si circonda di musicisti di alto livello come Pedro Vito Vieira De Souza - chitarra e Nikolaj Torp Larsen - pianoforte. Direttamente dalla band di Paolo Conte arrivano Piergiorgio Rosso - violino e Francesca Gosio - violoncello. Senza contare la fisarmonica di Larsen senior. Il concerto al Teatro dell'Opera conferma quanto di buono l'italo-inglese ha fatto finora. Costruendo giorno per giorno un percorso di crescita artistica che lo ha visto esibirsi sui palchi di periferia e nei salotti buoni delle sette note. Una menzione particolare va all'esecuzione di "Breaking the rules" e "The other side of love". Da brividi. Fino alla cover finale di "Vedrai vedrai" di Luigi Tenco che ha chiuso la serata. Col pubblico che lo saluta in piedi.