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Stadio della Roma, i Friedkin chiedono una consulenza a Deloitte per avviare il nuovo progetto

Alessandro Austini
Alessandro Austini

Spunti, riflessioni e notizie. Con la Roma non ci si annoia mai

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Il progetto del nuovo stadio della Roma è tornato alla casella di partenza. Ma qualcosa si muove. Un mese e mezzo fa i Friedkin si sono rivolti a Deloitte per una consulenza di natura strategica sul piano di sviluppo dell'impianto di proprietà. Tramontata l'ipotesi Tor di Valle, su volontà espressa dei texani che hanno chiesto e ottenuto dal Comune la delibera di revoca (contestata al Tar da Eurnova e Vitek, con tanto di ricorso depositato), ora si ragiona su quale area potrebbe essere adatta per costruire la nuova casa giallorossa.

A quasi un anno e mezzo dall'acquisto della Roma, però, i Friedkin non hanno deciso. Al momento sembrerebbero tre le ipotesi in piedi: la zona dei Mercati Generali/Gazometro sull'Ostiense, l'area dell'ex Sdo di Pietralata/Tiburtina e un complicato piano di ristrutturazione dell'Olimpico che dovrebbe ovviamente passare per un accordo con Sport & Salute, il Coni e la Lazio stessa. 

Aspettando che Deloitte fornisca le sue indicazioni di natura economico-finanziaria sul progetto, i Friedkin intanto hanno salutato Stefano Scalera, il dirigente inizialmente preso per seguire proprio il dossier stadio. Ma in un anno di lavoro, come detto, si è raggiunto soltanto l'obiettivo di cancellare definitivamente l'opzione Tor di Valle

Ora la questione stadio è in mano al nuovo Ceo Pietro Berardi, che intende incontrare a breve il sindaco Roberto Gualtieri e costruire un team interno alla Roma dedicato all'operazione. Insomma il sogno di una casa giallorossa resta in piedi, ma su modalità, tempi e iter non esiste la minima certezza.

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