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Fonseca ha rifatto le fondamenta. Ora un nuovo proprietario per costruire una Roma forte

Alessandro Austini
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Era finito in un tunnel con tre sconfitte di fila e una Roma troppo brutta per essere vera, l'ha rimessa in corsa cambiando modulo. Troppo tardi per acciuffare la Champions, ma probabilmente in tempo per evitare almeno la sciagura dei tre turni preliminari di Europa League. Paulo Fonseca ha ricostruito le fondamenta di una squadra che sembrava aver perso l'anima: ora una base c'è, ma per mettere su una Roma competitiva per il vertice serve un nuovo proprietario che dovrà rilanciare un club che negli ultimi due anni ha fatto un passo indietro. Nei risultati e nei conti.

Pallotta, intanto, ringrazia il tecnico che ha difeso da lontano nei giorni più duri. Se la squadra fosse sprofondata in classifica, la società avrebbe perso ulteriore valore. Nel frattempo, al di là dell'Oceano, si stanno creando i presupposti per un'asta tra aspiranti proprietari. Gli unici certificati sono i Friedkin, Dan e Ryan, ancora in corsa ma fermi a un'offerta respinta a più riprese. Sugli altri si sa ancora troppo poco: arabi, sudamericani, russi, per ora siamo ai rumors, al massimo alle manifestazioni d'interesse informali, ma mancano ancora i fatti, che diventeranno tali quando qualcuno troverà un accordo sulla valutazione del club con Pallotta, dimostrerà di avere le carte in regola e inizierà il processo ufficiale con due diligence e quant'altro. 

Dal "chi compriamo" al "chi ci compra", questa seconda parte dell'estate per i tifosi romanisti sarà piena di passione e interrogativi. E c'è ancora un'Europa League tutta da giocare, con una squadra che almeno l'anima l'ha ritrovata. 

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