Lazio da sogno: ora è seconda
A Monza decide una perla di Zaccagni: è la dodicesima vittoria in 16 partite ufficiali
I]l volo continua e da lassù Gabriele Sandri avrà festeggiato (oggi il diciassettesimo anniversario del suo omicidio). Quarta vittoria consecutiva in campionato, dodici successi in sedici partite ufficiali con il primato europeo a impreziosire un avvio di stagione che nemmeno il tifoso più ottimista poteva prevedere. La Lazio è seconda a un solo punto dalla capolista Napoli, non si ferma più, supera la trappola di Monza preparata dell’ex capitano di mille battaglie Nesta e continua a sognare. Decide una prodezza di Zaccagni al tramonto di un primo tempo condotto con autorità. Un gol bellissimo, un tiro a giro preciso e potente che si è spento dentro la porta dei padroni di casa. Poi l’inevitabile calo nella ripresa con idee annebbiate, muscoli intossicati dagli impegni ravvicinati. I biancocelesti hanno resistito agli assalti dei brianzoli dopo aver fallito due occasioni colossali in contropiede con Castellanos, entrato dopo un’ora di gioco.
Vittoria meritata, da gruppo maturo che ha saputo leggere i tempi della partita riuscendo a tenere per la seconda volta in campionato la porta di Provedel inviolata. Quattro cambi rispetto alla squadra di coppa: dentro Provedel, Gila, Rovella e Dia, modulo più equilibrato con un Vecino più a centrocampo e Castellanos che parte dalla panchina. Conferma per l’indemoniato Pedro che stavolta trasloca sulla destra. Nesta, a sorpresa, lascia fuori Pessina, si affida a Maldini e Dani Mota dietro a Djuric per provare a pungere con qualche ripartenza veloce.
Gara equilibrata nella prima mezz’ora con un paio di situazione potenzialmente favorevoli al Monza e un tiro di Dia deviato in angolo da Turati. Poi la Lazio accelera con Zaccagni che, prima prende la mira al 32’, colpisce un palo clamoroso e, qualche minuto dopo, buca il Monza con una tiro a giro potente e preciso. Ripresa aperta dalla conclusione al volo di un inesauribile Rovella, il calo fisico di Tavares e Zaccagni ha aperto il valzer dei cambi con il Monza che ha creato problemi da quella parte anche grazie all’ingresso di Pessina e al cambio modulo di Nesta. Baroni è corso ai ripari prima con Isaksen e Taty per Pedro e Dia poi con Pellegrini (soprattutto) e Noslin (a volte troppo lezioso), Guendouzi e Vecino hanno tenuto sempre botta e limitato i dirimpettai. Finale con qualche apprensione dopo il raddoppio fallito da Castellanos e una punizione dal limite al 94’ causata dal neo entrato Gigot quando il Monza ha inserito Petagna e tutte le torri a disposizioni. Il tiro di Caprari si è spento sulla barriera, tre punti salvi e festa sotto un meraviglioso settore ospiti popolato da tremila tifosi che cominciano a credere in questa squadra partita a fari spenti che sta centrando risultati eccellenti. Da segnalare anche l’ottimo arbitraggio di Colombo che ha gestito la gara senza farsi notare. Sfida sempre in pugno anche quando qualche miccia si è accesa, errori veniali e i timori della vigilia evaporati col passare dei minuti.
Ora la sosta, tanti nazionali (sempre di più grazie all’ottimo lavoro di Baroni che sta rivalutando l’intera rosa messa disposizione da Lotito e dal ds Fabiani) in giro per il mondo e la speranza di continuare a stupire alla ripresa il 24 novembre all’Olimpico contro il Bologna. E i tifosi non vogliono smettere di sognare.