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Lazio in Europa col sogno Champions

Battuto 2-0 l'Empoli con i gol di Patrice vecino: certo un posto nelle coppe ma ora c'è l'Inter a San Siro

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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L'Empoli e l’arbitro Aureliano, indisponente come al solito, provano a rovinare la festa per i cinquant’anni dallo storico primo scudetto conquistato nel 1974 dalla banda Maestrelli ma si devono arrendere alle reti di Patric e Vecino al tramonto dei due tempi. La Lazio si prende un’altra vittoria e blinda un posto in Europa, da decidere solo a quale delle tre coppe parteciperà (ultima assenza nella stagione 2016-2017). La sconfitta della Roma in serata, porta i biancocelesti a un solo punto dai rivali cittadini e il sesto posto può diventare buono in caso di trionfo dell’Atalanta in Europa League: si deve provare.
I 55.000 tifosi accorsi allo stadio per abbracciare i reduci di quella cavalcata immortale, possono godersi una bella domenica al sole della Capitale con l’immancabile striscione contro l’attuale proprietà: «Il futuro è solo il ricordo di uno stupendo passato». 
Partita deludente, tanti errori tecnici, col caldo fattore decisivo di una sfida con pochi acuti. Finisce 2-0 con la Lazio che conferma l’ottimo periodo di forma conquistando la sesta vittoria nelle ultime otto partite di campionato. La cura Tudor ha portato 16 punti su 21 disponibili (quarta vittoria consecutiva in casa, non accadeva dai tempi di Delio Rossi): dalla notte della sconfitta interna con l’Udinese di metà marzo, l’inversione di rotta cominciata col successo di Frosinone nell’interregno di Martusciello si è materializzata a forza di risultati positivi. Il tecnico croato è riuscito a rimettere insieme i cocci di un gruppo sgangherato che continua a dimostrare gravi limiti caratteriali anche se il gioco espresso non incanta e continua a essere un ibrido tra i nuovi dettami tattici (il suo inderogabile 3-4-2-1) e quelli dello spartito sarriano. Perso Luis Alberto nella rifinitura per i soliti motivi, non si è scomposto e ha schierato contro l’Empoli di Nicola una squadra meno fantasiosa e più muscolare.
Il premio finale contro un modesto Empoli è arrivato grazie alle parate di Mandas e alle due reti di Patric (seconda in campionato) e Vecino che si conferma l’uomo delle reti pesanti (sei in campionato e una in Champions, migliore stagione della carriera). Certo il posto in Conference, quasi fatta per quello all’Europa League, resiste il sogno Champions con tanti rimpianti per punti lasciati per strada di una stagione maledetta. 
Tant’è, inutile pensare agli errori commessi, meglio concentrarsi sulle ultime due gare cercando di fare il massimo per mettere pressione a chi è davanti e certificare il posto nella seconda coppa continentale che un paio di mesi fa sembrava un obiettivo impossibile. A casa di Simone Inzaghi Tudor non avrà Romagnoli ammonito al 96’ dall’incerto Aureliano che ha tenuto un metro sconclusionato e incomprensibile per tutta la partita. Poco da dire ieri, un mezzogiorno di fuoco solo per il caldo. Una sfida che ha messo in mostra le doti del giovane portiere Mandas: il greco ha tenuto in vita la Lazio sullo 0-0 con una parata su Caputo e nella ripresa dopo il vantaggio di Patric (intervento di giustezza su angolo di Zaccagni) ha respinto con grande reattività un colpo di testa di Shpendi prima del sigillo di Vecino su assist di Pedro (entrambi subentrati al posto di Guendouzi e Felipe Anderson). Immobile ha lottato ma né lui, né Castellanos quando è entrato hanno lasciato il segno. Cresce il giapponese Kamada, per il resto buona tenuta della difesa seppure con qualche sbavatura, si è rivisto Rovella preferito a Cataldi entrato solo nel finale. Ora l’Inter per provarci fino all’ultimo sperando di poter recuperare Luis Alberto dopo le scintille della scorsa settimana.

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