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Lazio, prezzi salati per i biglietti dell'Olimpico. Lotito sbaglia

Luigi Salomone
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Difficile capire quale sia la strategia che si nasconde dietro alla politica dei prezzi attuata dalla Lazio in questa stagione. Lo stadio pieno il 28 maggio per festeggiare il ritorno in Champions League, quei 65.000 tifosi festanti restano un punto di arrivo, non di partenza purtroppo. I prezzi degli abbonamenti sono stati in linea con gli altri club per quanto aumentati (raggiunta quota 30.300), si può comprendere far pagare ai laziali un conto salato per le partite europee (alla fine erano solo 45.000 contro l’Atletico Madrid ) ma le scelte sul campionato meritano una riflessione. Con tre partite consecutive all’Olimpico, coppa, Monza e Torino, far pagare una curva o distinto dove la non si vede quasi nulla, 40 euro è una mossa azzardata che annienta anche l’effetto Provedel.

 

 

A meno che il progetto di Claudio Lotito non sia quello di avere meno gente allo stadio. Una Tevere a 60 euro per una partita di mercoledì è un errore clamoroso, così come la Monte Mario a 75 euro (sono i prezzi più bassi per questi settori). Di questo passo, non si arriverà a più di 6-7 mila paganti che sommati ai 30.000 abbonati faranno scendere di parecchio la media rispetto al 2022-2023. Tant’è, Lotito non ha accettato discussioni, ha deciso lui e contro Monza e Torino avrà lo stadio mezzo vuoto. Bah!

 

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